La rinascita del campione ha una precisa ragione alle spalle: dalla cessione sfumata alla nuova linfa di speranza per la Juventus.
Fino a poco tempo fa, Dusan Vlahovic sembrava destinato a rimanere una delle più grandi incognite dell’era recente in casa Juventus. Quando il club torinese lo ha acquistato dalla Fiorentina nel gennaio 2022, le aspettative erano enormi: il serbo, fresco di una stagione straordinaria con i viola, doveva essere il nuovo faro dell’attacco bianconero. Tuttavia, la realtà si è rivelata ben diversa.
Nonostante un buon inizio, Vlahovic ha vissuto lunghi periodi di digiuno dal gol, non riuscendo a soddisfare pienamente le aspettative di un pubblico esigente come quello juventino. La prolificità sotto porta che aveva dimostrato a Firenze sembrava un lontano ricordo ed è evidente che la fiducia in lui da parte della dirigenza non fosse più la stessa del suo approdo in Piemonte.
Ma qualcosa è cambiato. Nelle ultime tre partite di campionato, Vlahovic ha messo a segno ben cinque reti, contribuendo in maniera determinante alle vittorie della vecchia signora contro Lecce, Sassuolo e Salernitana. Questo improvviso ritorno alla forma ottimale ha portato con sé una ventata di ottimismo. La Juventus, reduce da stagioni complicate, sembra finalmente aver ritrovato in Vlahovic quell’attaccante da 80 milioni che tanto aveva sperato di vedere.
Secondo l’intermediario di mercato Michele Fratini, intervenuto nel programma ‘Calcio Totale’ su Rai Sport, la svolta di Vlahovic potrebbe essere legata proprio al rischio di una cessione. “Vlahovic quando ha capito che volevano mandarlo via si è svegliato” ha affermato Fratini, sottolineando come il solo pensiero di essere scaricato dalla Juventus abbia avuto un impatto decisivo sulla mentalità del giocatore. “Sta dimostrando come ha fatto a Firenze il valore che ha quando è stato pungolato. Sta venendo fuori, è andato in doppia cifra e ha tutto il girone di ritorno ancora davanti a sé”.
Le parole di Fratini lasciano intendere che la possibilità concreta di un trasferimento, vista da molti come una soluzione inevitabile fino a poco tempo fa, abbia scosso profondamente Vlahovic, risvegliando in lui quella fame di gol e quella determinazione che lo avevano reso uno dei giovani attaccanti più promettenti d’Europa. È significativo che questo cambio di passo sia avvenuto proprio mentre la Juventus si stava guardando intorno, valutando altre opzioni per rinforzare il reparto offensivo.
Il club, che in estate aveva seriamente considerato l’idea di privarsi del centravanti serbo, sembra ora essere tornato sui suoi passi. “La Juventus si sta guardando intorno perché è venuto fuori, sta dimostrando di essere l’attaccante da 80 milioni” ha proseguito Fratini, lasciando intendere che grazie a questo risveglio Vlahovic potrebbe essere tornato al centro del progetto tecnico della squadra.
L’estenuante ed immarcescibile pressione si è dunque tramutata in un’opportunità che il serbo ha saputo cogliere. Vlahovic, messo alle strette, ha trovato dentro di sé la forza per reagire, tornando ai livelli che lo avevano fatto emergere a Firenze. Se continuerà su questa strada, il serbo non solo confermerà il suo valore, ma potrebbe anche diventare il simbolo di una Juventus che, dopo stagioni altalenanti, sembra finalmente pronta a lottare di nuovo per i vertici del calcio italiano ed europeo.
Nel medesimo intervento, Fratini ha anche commentato la situazione di Federico Chiesa, altro gioiello della Juventus: “Chiesa? Quando sta bene è il giocatore più forte italiano, ma nella Juventus è sacrificato con il 3-5-2 e come quinto è sprecato. È l’unico che ha un mercato di livello”. Queste parole gettano luce sulle difficoltà tattiche che Chiesa sta vivendo in bianconero, ma anche su come il mercato potrebbe riservare sorprese per lui in futuro.
La vicenda di Vlahovic può fungere da promemoria per lo stesso Chiesa, un evidente esempio di come nel calcio le situazioni possano cambiare rapidamente. Da possibile partente a protagonista ritrovato, il serbo ha dimostrato che con la giusta motivazione, tutto è possibile. Ora tocca all’altro ex viola riprendere la diritta via e consolidare a sua volta il ruolo di leader nell’attacco della Juventus.
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