Dopo la vittoria, il rapporto è diventato freddo, se non conflittuale: cosa sta succedendo tra due protagonisti dell’impresa del Napoli.
Nel mondo del calcio si vive spesso di luoghi comuni e di frasi fatte. Spesso, ad esempio, si racconta che la vittoria è la cura per tutti i mali, il modo per risolvere i problemi. A quanto pare, una regola che non vale sempre.
A Napoli la vittoria sembra essere, anzi, diventata la causa principale di una rottura che, in questo momento, appare irreparabile. E la colpa, secondo un noto giornalista, sarebbe del presidente De Laurentiis, uno degli artefici del successo del Napoli, improvvisamente preso da manie dionnipotenza.
C’è un freddo che è penetrato nelle ossa dei protagonisti del Napoli. E non è quello derivante da un clima di maggio molto più vicino a quello di novembre, decisamente poco primaverile. A raggelare chi ha portato la squadra partenopea al successo più importante degli ultimi trentatré anni è infatti il rapporto, secondo le cronache degli ultimi giorni ai ferri corti, tra il patron degli azzurri e l’allenatore Luciano Spalletti.
Se l’addio di Giuntoli era ormai stato accettato dalla piazza, messo in conto come un piccolo sacrificio dopo otto anni di buon lavoro da parte del dirigente, l’improvvisa rottura, forse insanabile, tra De Laurentiis e il tecnico di Certaldo ha colto tutti di sorpresa. Colpa, per qualcuno, della pec della discordia. Ma forse il vero problema potrebbe essere di tutt’altra natura.
De Laurentiis-Spalletti, gelo totale: l’addio sembra inevitabile
Sono diverse le ricostruzioni che in questi giorni si stanno facendo a Napoli e dintorni su quello che è successo, o non è successo, tra il presidente e l’allenatore. Secondo il noto giornalista Sandro Sabatini, intervenuto ai microfoni di Radio Radio, il rapporto attualmente sarebbe molto formale, e anzi si sarebbe sgretolato negli ultimi giorni.
La situazione sarebbe addirittura difficile da ricomporre. Il tunnel in cui si sono infilati è quasi senza via d’uscita, e ad amplificare la problematica ci sarebbe il comportamento del numero uno azzurro. “Si sente onnipotente“, assicura Sabatini, convinto che il vero ‘colpevole’ di questo improvviso gelo sia proprio il presidente.
La sensazione, cercando di analizzare la situazione con lucidità, sembra però portare verso conclusioni differenti. La frattura sarebbe forse da ricondurre addirittura alla scorsa stagione. Chiunque abbia seguito le vicende azzurre, sa bene infatti quanto male ci sia rimasto Spalletti davanti alle critiche, in molti casi eccessive, ricevute da lui e dalla squadra per il terzo posto conquistato.
Un traguardo societario raggiunto, ma attraverso un cammino che aveva fatto sognare anche qualcosa di più. Non a caso lo stesso De Laurentiis, secondo quanto si racconta, avrebbe per qualche giorno pensato di cambiare di nuovo guida tecnica. Lo stress di quel momento Luciano sembra esserselo tatuato sulla pelle, considerato quante volte è tornato a parlare della scorsa stagione in diverse conferenze e interviste di quella attuale.
Come una rivincita quasi non pronosticabile, quest’anno il tecnico è riuscito a raggiungere uno scudetto al sapore d’impresa. Una vittoria che gli ha fatto nascere dubbi su dubbi, alcuni di questi alimentati anche da comportamenti evidentemente bizzarri da parte del patron.
Secondo quanto si racconta, il tecnico non avrebbe apprezzato il rinnovo avvenuto tramite pec. Una decisione della società legittima, per certi versi. Umanamente, avrebbe però preferito che il presidente gliela comunicasse telefonicamente, o di persona. Di questo e altro i due avrebbero anche discusso nella “cena dell’amicizia e del ringraziamento” come definita da De Laurentiis nella conferenza stampa di presentazione del ritiro in Trentino.
Quella cena, che il giorno dopo aveva fatto gridare a molte testate al rinnovo quasi fatto, con tanto di adeguamento e prolungamento fino al 2025, in realtà si sarebbe trasformata in un vero caso. Ad oggi, infatti, sono in molti a scommettere su un addio quasi certo. Ma non per la pec o altro. Sarebbe offensivo nei confronti di Spalletti anche solo pensarlo.
Le motivazioni devono essere ricercate in altri fattori, più seri e inoppugnabili: il timore di non riconfermarsi, le possibili offerte irrinunciabili, la paura di una nuova rivoluzione sul mercato, la mancanza di stimoli, la voglia di riavvicinarsi alla famiglia dopo due anni di clausura a Castel Volturno.
Insomma, la situazione non è semplice, per nulla. In ballo c’è qualcosa in più di un milioncino da aggiungere o da togliere, qualcosa in più di una email inviata o non inviata. Ed è per questo che, più che indugiare in analisi superficiali, sarebbe il caso di restare fermi a guardare. Perché nel calcio può succedere tutto e il contrario di tutto, e con De Laurentiis la sorpresa è sempre dietro l’angolo.