Continua i processi a carico della Juventus e c’è una svolta importante appena arrivata per il club bianconero
Un’agonia. Fatta di dubbi, speranze, paure, rassegnazione, senso di accerchiamento e di ingiustizia. Tutto questo frulla nell’animo del tifoso bianconero – e nella società stessa -, che resta in attesa della decisione definitiva delle giustizia sportiva sul caso plusvalenze.
Com’è noto, il Collegio di Garanzia del CONI ha sospeso la penalizzazione di 15 punti inflitta dalla Corte Federale d’Appello il 20 gennaio, rimandando la riesamina del caso a quest’ultima, che entro maggio dovrà pronunciarsi. Intanto mercoledì 10 ha rappresentato un’altra tappa importante dell’intera vicenda.
Si è tenuta, infatti, presso il Tribunale di Torino, l’Udienza Preliminare dell’Inchiesta Prisma. ll GUP Marco Picco ha rinviato alla Cassazione la decisione in merito allo spostamento del procedimento a Milano o a Roma, come chiesto dai legali della Juventus. Giova ricordare che la Procura ha chiesto che il processo resti a Torino, mentre alcune parti civili hanno richiesto che il processo sia trasferito in altra sede. Ma c’è di più.
Tenendo presente le indicazioni del Collegio di Garanzia del CONI sulla rimodulazione della pena in base alle responsabilità dei dirigenti senza delega, il procuratore della Corte Federale d’Appello Chiné – che inizialmente aveva chiesto 9 punti di penalizzazione – definirà la sanzione.
Che a questo punto dovrebbe essere leggermente ridotta rispetto ai 15 punti comminati il 20 gennaio. Tutto ciò avverrà il 22 maggio: questa la data della nuova udienza fissata dalla Figc. Resta poi tutto il filone sulla manovra stipendi e sul rapporto coi procuratori, per i quali Chiné starebbe aspettando gli sviluppi delle indagini delle Procure della Repubblica delle città delle squadre coinvolte.
In tutto questo, contorno fosco per la Juve e suoi tifosi, la posizione dell’UEFA. Che potrebbe decidere unilateralmente l’esclusione dalle Coppe per due-tre anni per la società piemontese. E che dovrebbe comunque prendere una decisione, anche se non fossero ipoteticamente arrivate le decisioni della giustizia italiana, subito dopo la finale di Champions del 10 giugno. Quando bisognerà definire la lista delle squadre iscritte a Champions, Europa e Conference League.
Periodo, quindi, convulso per la Juventus che in tutto questo dovrà pensare anche al campo. Non tanto al campionato che, date la ormai certa penalizzazione ‘afflittiva’, non potrà darle la qualificazione alla Champions, quanto all’Europa League. Perché chiudere con la vittoria di un trofeo questa stagione particolare non è importante – per usare il motto caro a Giampiero Boniperti – ma è l’unica cosa che conta.
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