Scandalo in Serie A, l’intervento del ministro è la conferma di come quella in corso sia una stagione, per molti versi, da dimenticare
Meno male che c’è stato il Napoli. Meno male che vi è stata una formazione che, attraverso il bel gioco e trascinata dall’entusiasmo popolare che ha messo da parte ogni forma di scaramanzia possibile, ha da subito fatto suo il campionato non lasciando scampo alle avversarie.
Dalla città del sole sono arrivati gli unici raggi di luce abbagliante in una stagione calcistica che ha regalato anche ampi spazi bui. All’inizio vi è stata l’inchiesta Prisma della Procura di Torino e il coinvolgimento della Juventus.
La società bianconera, in seguito a quanto emerso da tale inchiesta, ha subito una penalizzazione di 15 punti in classifica, poi riassegnati, in attesa di una nuova e, forse, più leggera penalizzazione. Il tutto fa sì che si continui ad avere una classifica soltanto “virtuale” che, molto probabilmente, non corrisponderà a quella finale, con tutto il suo carico di conseguenze. I problemi, però, non mancano di certo al nostro calcio e se poi è costretto ad intervenire anche il ministro per lo sport e i giovani, vuol dire che il quadro che si ha davanti non è roseo.
Scandalo in Serie A, l’intervento di Abodi
L’ultima giornata di campionato ha riportato per l’ennesima volta in prima pagina il problema del razzismo all’interno degli stadi. L’ennesimo, sgradevolissimo, episodio è avvenuto al Gewiss Stadium di Bergamo durante la partita Atalanta-Juventus, uno spareggio per la Champions League.
L’attaccante serbo della Juventus, Dusan Vlahovic, entrato in campo al 20esimo della ripresa, è stato fatto oggetto di cori razzisti. E’ stato lo stesso attaccante bianconero a sollecitare l’intervento dell’arbitro Doveri che ha sospeso la gara per un minuto. Quando poi all’89’ il campione serbo ha realizzato la rete del 2 a 0 bianconero, ha esultato portandosi l’indice al naso con il preciso intento di silenziare chi lo aveva attaccato fino a quel momento. E’ stato allora che l’arbitro ha ammonito il giocatore bianconero.
Riguardo l’episodio di Bergamo è intervenuto il ministro per lo sport e i giovani, Andrea Abodi. “Il mio no, il nostro no al razzismo non può, non deve, non vuole avere il colore di una maglia o della pelle – il messaggio pubblicato su Twitter – , non riguarda una religione o un popolo: vale sempre! Come il rispetto: vale sempre!”. Il ministro ha poi continuato chiedendo che gli autori vengano sanzionati (“chi sbaglia ne deve rispondere, sempre e ovunque”) e porgendo le scuse a Dusan Vlahovic.
Dopo quanto accaduto con Romelu Lukaku, espulso per una seconda ammonizione accordatagli dall’arbitro per la sua reazione ai cori razzisti della cura juventina in occasione della prima semifinale di Coppa Italia, squalificato per una giornata e poi graziato, cosa accadrà con Dusan Vlahovic? Le scuse del ministro al calciatore serbo sono un gesto forte. Possono davvero rappresentare una svolta se alle parole, forti, seguiranno azioni forti, tese a debellare, definitivamente, un fenomeno inaccettabile, per troppo tempo sottovalutato e, ancora peggio, ignorato.