Walter Sabatini, a pochi giorni dall’uscita del volume ‘Il mio calcio furioso e solitario’ (edizioni Piemme), ha raccontato in ESCLUSIVA a CalcioToday come e dove è nata l’idea di pubblicare il suo libro. Con l’ex direttore sportivo, tra le altre di Lazio, Palermo, Roma, Bologna, Sampdoria e Salernitana, oggi in attesa di un nuovo incarico, abbiamo anche parlato degli argomenti più caldi del nostro calcio: dal doppio derby tra Inter e Milan in Champions League, alla rinascita del calcio italiano e alla vicenda giudiziaria legata alla Juventus.
Racchiudere in poco più di 150 pagine l’amore per il calcio, furioso e solitario, tragico e iconoclasta di Walter Sabatini non deve essere stato facile. Nonostante tutto, l’obiettivo è stato centrato ed il risultato è un volume da leggere tutto d’un fiato. “Non si tratta di una vera e propria biografia – precisa Sabatini – Ho voluto isolare e raccontare alcuni frammenti della mia vita. Questo libro non racconta il dietro le quinte di una trattativa di mercato o di ciò che succede nello spogliatoio. È molto più legato alla mia sensibilità e ai miei ricordi, ovviamente il calcio è una presenza costante nel mio racconto“.
Sono presenti anche aneddoti legati a soddisfazioni e rimpianti professionali?
“Soprattutto rimpianti. Io sono un pessimista cosmico e se devo isolare un ricordo isolo il ricordo di una sconfitta piuttosto che quello di una vittoria. È nel mio carattere, anche se non ne vado orgoglioso perché uno la vita dovrebbe sempre godersela. Il problema è che ogni sconfitta mi è pesata come un macigno. Ad esempio la non vittoria dello Scudetto con la Roma ancora oggi mi pesa“.
Guarda l’intervista completa a Walter Sabatini
Il calcio italiano è tornato protagonista in Europa. Come vede il derby di Champions League tra Inter e Milan?
“Volendo utilizzare un ossimoro lo vedo come una tragedia gioiosa. Sarà uno spartiacque doloroso per una delle due. Un match di un fascino incredibile e c’è già batticuore perché un derby in semifinale di Champions League è un’esperienza emozionante e anche difficile da vivere, perché il risultato per una delle due squadre sarà una tragedia. Mi piacerebbe fare gli auguri alla stessa maniera a tutte due le squadre, ma sappiamo che una delle due dovrà uscire. La cosa certa è che avremo una squadra italiana in finale di Champions League, e questo sarà una grande soddisfazione per tutta la Serie A e per tutto il nostro movimento calcistico“.
Che opinione si è fatto in merito alle vicende extra campo della Juventus?
“È stata secondo me un’incredibile ingenuità. C’è stata la fretta di risolvere dei problemi. Il calcio pone sempre dei problemi e con i fatturati normali non si riesce a tenere i conti a posto. Si è trattato forse di fretta eccessiva nel voler sanare delle situazioni. Invece ci voleva del tempo, bisognava pazientare, perché il mercato è sempre una via di fuga molto importante per i club di Serie A e per quelli europei. Si vive attraverso il mercato e non con il fatturato. Il fatturato di gestione è sempre una percentuale minima nella copertura dei costi“.
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