L’esterno offensivo della Lazio ricorda uno dei suoi maestri quando era al Santos e non riesca a trovare le parole e si emoziona
Ha giocato nella stessa squadra di Pelè e ha indossato la sua maglia in almeno quattro circostanze. E’ brasiliano ed è nato e cresciuto nel Santos, conoscere il Re del calcio e quasi non riesce a parlare Felipe Anderson quando lo ricorda: “A noi brasiliani, sin da bambini, il calcio piace tantissimo e prima ancora che iniziamo a camminare, ci regalano i palloni. Io sono cresciuto ascoltando le storie del ‘Re del Calcio‘, avevo voglia di conoscerlo e di sapere chi fosse”.
“Quando sono andato al Santos e ho visto che lui era li e quel che ha fatto per il club – ricorda il biancoceleste -, avevo il sogno di indossare la maglia numero dieci e ce l’ho fatta. È un onore aver avuto un riferimento come lui nel calcio mondiale e essendo brasiliano, aver giocato nella sua stessa squadra, indossando la maglia numero 10 ho ancora i brividi. È una leggenda, siamo tristi per quel che è accaduto”.
Per i brasiliani Pelè è da sempre un Mito, una leggenda che quasi era inavvicinabile, perfino quando era al Santos non si poteva disturbare, ma in realtà O’Rey stravedeva per i fantasisti e con lui e Neymar andava d’accordo. “Ho visto tutti i video possibili che ci sono su di lui e mi sono innamorato delle giocate, della sua velocità e di tutto quello che faceva”.
“C’è un particolare per noi che abbiamo giocato al Santos – racconta Felipe Anderson –, ci sono tanti ex che hanno giocato con lui che lavoravano lì e ci raccontavano le storie e abbiamo avuto degli insegnanti. Noi gli chiedevamo come fosse stato giocare con lui, ci dicevano che era devastante e nessuno poteva mai immaginare che fosse così forte”
Nessuno come Pelè
Come per gli argentini è Maradona, anche per i brasiliani Pelé è una specie di Dio. “Aver indossato la maglia numero 10 era una motivazione grande per me, ma per tutti quelli che giocavano e hanno giocato nel Santos. Non ho avuto occasione di parlarci tante volte, lo vedevo quando vincevamo i titoli. Nessuno riusciva a parlarci tanto perché eravamo troppo emozionati, avevamo i brividi. Nessuno sarà mai come lui“
Il discorso sulla maglia del Brasile è tutto particolare, sembra quasi un bambino che sogna a occhi aperti mentre ne parla e lo ricorda: “Per noi indossare questa maglia è un sogno e a volte quando ripensiamo ai giocatori che l’hanno indossata e che hanno vinto è una responsabilità molto grande. Quando ci sono le convocazioni, è una responsabilità molto grande e una gioia che non si può esprimere a parole”
Infine sul significato di indossare e giocare con la maglia numero 10. Per Felipe Anderson soprattutto: “Quando pensi al numero dieci, pensi a un giocatore che inventa e che riesce a fare cose che nessuno si aspetta. Come oggi c’è Luis Alberto e lo chiamano Mago perché lui inventa cose che nessuno si aspetta, nemmeno noi. Lui riesce a fare tante cose che ingannano l’avversario. La numero dieci ha un certo fascino. Noi brasiliani siamo pazzi per questo numero e chi ce l’ha deve fare sempre la differenza”