Totti e Noemi Bocchi, piovono pesanti accuse: “È una macchinazione…”. L’ex capitano della Roma e la manager sono più innamorati che mai
Francesco Totti e Noemi Bocchi sono ormai una coppia consolidata. L’ex capitano della Roma dopo essersi lasciato alle spalle quasi vent’anni di matrimonio con Ilary Blasi ha ritrovato l’amore con la bella imprenditrice e manager romana conosciuta durante un torneo di padel ormai quasi un anno fa. E da qualche mese i due fanno praticamente coppia fissa.
E se all’inizio della loro relazione l’ex bandiera giallorossa e Noemi cercavano in tutti i modi di non farsi vedere in pubblico, ora si lasciano fotografare dai paparazzi senza più nascondersi, di fatto alla luce del sole. Che la storia tra i due proceda a gonfie vele lo dimostra la scelta, particolarmente significativa, di andare a vivere insieme. Poco più di un mese fa i due Totti e la sua nuova fidanzata hanno acquistato uno splendido attico in un bel quartiere residenziale della zona nord di Roma.
Totti e Noemi Bocchi, piovono accuse dall’ex marito di lei
Un appartamento ampio, elegante, in grado di accogliere i figli che Totti e Noemi hanno avuto dai loro precedenti matrimoni. E per il futuro altri progetti sono in cantiere. E a proposito delle rispettive relazioni da poco terminate, mentre tra Totti e Ilary sembra più vicino un accordo extragiudiziale sulla divisione del patrimonio di famiglia, Noemi Bocchi finisce nel mirino del suo ex coniuge che le ha lanciato pesanti accuse.
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Mario Caucci ha raccontato la sua verità in merito alle ragioni che hanno portato alla rottura tra lui e Noemi: “Abitavamo a Tivoli e dopo anni molto felici ho visto che smaniava, che voleva tornare a Roma. Soltanto dopo un po’ ho capito il vero motivo per cui voleva tornare in città”.
Caucci smentisce con rabbia le accuse per maltrattamenti che hanno spinto Noemi Bocchi a denunciarlo nel 2019: “È una macchinazione per arrivare ad altri risultati. Non è assolutamente vero quello che racconta ma, siccome c’è un procedimento in atto, non posso dare più informazioni prima che io le possa rendere a un giudice, nella sede dove doveva rimanere questa cosa“.