Griezmann sta superando Maradona in un’incredibile statistica nella storia del Mondiale: sarà lui l’uomo chiave nella finale di domani.
Nella semifinale contro il Marocco, Antoine Griezmann è stato premiato come “Man of The Match”. Un riconoscimento davvero particolare, per lui, che in questo Mondiale si sta ritagliando un ruolo da protagonista con peculiarità a prima vista insolite, in uno come lui.
Nella Francia di Didier Deschamps, il giocatore dell’Atletico Madrid è difatti un tuttocampista. Solitamente, lo immagineremmo in attacco, o a galleggiare sulla trequarti, in Qatar invece sta mostrando qualità straordinarie in una posizione nella quale non proprio, alla vigilia, era abituato. “Sono abbastanza libero in questo nuovo ruolo. Devo fare da connettore di gioco tra la difesa e gli attaccanti. Ho tre giocatori davanti a me, quindi è più facile”.
Ed i numeri danno ragione sia a lui che al suo ct. Anzi, Le Petit Diable potrebbe domani essere l’arma in più nella finale contro l’Argentina. Le statistiche dimostrano infatti come il suo Mondiale – per impatto nella squadra – sia per certi versi paragonabile anche a quello di Lionel Messi. Prestazioni che, come vedremo, stanno lasciando il segno nella storia, della Francia e non solo, ai Mondiali.
Griezmann, Mondiale da favola: tutti i numeri che fanno sognare la Francia
Mentre Kylian Mbappé si giocherà il titolo di capocannoniere partendo dai 5 gol prima della finale, proprio a pari merito con Messi, Griezmann è invece leader assoluto nella competizione per occasioni create (21), assist (3) ed expected assist (3,54). Dal 1966, solo Alain Giresse ha fatto meglio in quanto ad occasioni create (24 nel 1982 e nel 1986. Ma per assist attesi il transalpino supera al momento anche i numeri di Diego Maradona nel Mondiale messicano, quando si fermò a 3,46.
Limitatamente all’edizione 2022, sommando tiri, occasioni create e costruzione per il tiro, Griezmann è stato coinvolto 30 volte. Meglio hanno fatto solo Messi (43) e Mbappé (45). Esito speculare se si guarda alla creazione delle “grandi occasioni”, tra giocate in campo aperto o passaggi a chi poi crea effettivamente l’azione.
Insomma, la vittoria finale del Mondiale – inevitabilmente – passerà anche da Griezmann, e anche per un atteggiamento che un qualcosa che i numeri non possono quantificare. “Non fa alcun sacrificio,” ha detto Deschamps, “perché è così generoso che si diverte sia quando tocca la palla che quando passa. Segnerà meno gol, ma ama contrastare e recuperare palla. Ha tutto per giocare più in profondità: la visione, il ritmo di lavoro, il tocco, l’energia, l’intelligenza“.
Qualità che dovrà mettere ancora una volta al servizio dei suoi, nella finalissima. Le Petit Diable è il motivo per il quale la Francia può sperare di sfatare il tabù del bis-Mondiale, che dura dal quadriennio 1958-62, quando vi riuscì il Brasile di Pelé. Lionel Scaloni è chiamato ad una contromossa tattica che sarà uno dei punti chiave della sfida.