Sinisa Mihajlovic sarà ricordato come uno dei migliori specialisti su punizione: il doppio record in Serie A che resterà nella storia.
E’ un giorno triste per il calcio italiano che perde una figura importante come Sinisa Mihajlovic. Nato nell’ex Jugoslavia ha iniziato la carriera in patria ma si è trasferito presto in Italia, diventata a tutti gli effetti la sua seconda casa prima da giocatore e poi da allenatore con cui ha lasciato un ricordo indelebile nel cuore di tantissima gente.
Se pensi a Sinisa Mihajlovic ti vengono subito in mente le sue incredibili punizioni. Era la specialità della casa dell’ex calciatore serbo, un vero e proprio fuoriclasse sui calci piazzati grazie a un mancino divino ma non solo.
Il suo piede naturale era il sinistro ma sapeva calciare benissimo anche col destro e la distanza della battuta era indifferente. Il classe ’69 poteva battere il proprio avversario da qualsiasi posizione e ogni volta che sistemava il pallone era una minaccia per gli avversari.
Nella storia della Serie A resterà sempre un posto per Sinisa Mihajlovic, autore di 315 presenze nel massimo campionato italiano con diverse maglie. Nello specifico giocò con Roma, Sampdoria, Lazio e Inter segnando un totale di 38 gol.
Un bottino di tutto rispetto per un esterno di fascia ma la grande curiosità è che di questi più della metà sono arrivati da punizione. Precisamente sono 28 le magiche traiettorie col pallone disegnate sopra la barriera che si sono infilate in rete senza dare scampo ai portieri.
Un numero impressionante, il più alto mai raggiunto in Serie A e toccato soltanto da Andrea Pirlo che ne condivide il primato di questa speciale classifica (calcolata dal 1987). Un dato rappresentativo della sua bravura a togliere le ragnatele sotto all’incrocio dei pali.
Una facilità di tiro quasi imbarazzante l’hanno reso uno dei migliori interpreti di questo fondamentale in campo nazionale ma anche mondiale. Non a caso è anche detentore di un altro record che difficilmente sarà battuto da qualcuno nei prossimi decenni.
Il 13 dicembre 1998, esattamente 24 anni fa, riuscì nell’impresa di realizzare una tripletta su punizione diretta all’Olimpico contro la Sampdoria. Tre gioielli di sinistro, l’ultimo da una distanza siderale, che superarono il povero Ferron tra i pali dei blucerchiati.
In precedenza (il 10 aprile 1994) ci era già riuscito un certo Beppe Signori, sempre con la maglia della Lazio in un match con l’Atalanta ma in questo due dei tre gol arrivarono da una punizione battuta di seconda. Una precisazione che scherzosamente avrebbe fatto Sinisa, sempre molto geloso di questa sua capacità messa in mostra anche da allenatore.
Nelle esperienze in panchina era solito sfidare i suoi giocatori in sessioni di tiro e, a detta sua, vincere sempre perché l’età passa ma il piede è sempre rimasto lo stesso. Non solo, dietro alle sue abilità, non c’è soltanto una predisposizione naturale ma anche un duro allenamento e un accurato studio per continuare a migliorarsi.
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