La manovra stipendi della Juventus ha aperto un nuovo fronte con la UEFA che ha aperto un’indagine in materia di fair play finanziario
Dalle carte dell’inchiesta della Procura di Torino emerge che i calciatori della Juventus conoscessero i dettagli della “manovra stipendi”. Ovvero che quanto previsto a marzo 2020 non era la rinuncia a quattro stipendi, ma di fatto a uno solo. Gli altri tre sarebbero stati restituiti nel corso della stagione successiva.
La Procura accusa la dirigenza bianconera di avere omesso di prevedere un accantonamento anche prudenziale nel bilancio 2020 degli stipendi che sarebbero stati posposti a causa della pandemia. E di aggiotaggio informativo e false comunicazioni sociali in quanto queste manovre erano state in parte comunicate come rinunce vere e proprie dei calciatori ai mercati.
Uno degli snodi centrali dell’inchiesta, che potrebbe poi avere nuovi sviluppi a livello di giustizia sportiva dopo l’assoluzione della Juventus per la vicenda delle plusvalenze gonfiate, è la cosiddetta “carta Ronaldo”. Le carte in realtà sono tre. Il portoghese, ha raccontato il giornalista Antonio Massari a Tv Play, ha rinunciato a maggio 2021 a 20 milioni di stipendio.
“Se nel Luglio 2021 fosse stato ancora tesserato con la Juventus avrebbe avuto diritto ad un premio fedeltà scaglionato in rate, e ci ritroviamo ai 20 milioni a cui aveva rinunciato – ha spiegato. Se invece non si avvera la condizione precedente, ovvero non è ancora tesserato, riceve un incentivo all’esodo sempre della stessa cifra (19,5 milioni) della riduzione dello stipendio”.
La questione è che la Juventus è quotata in Borsa. “Se viene data soltanto l’informazione della rinuncia allo stipendio, e non vengono informati gli azionisti del resto, a quel punto non sono stati informati correttamente” ha aggiunto Massari.
Juventus, nuovo fronte con la UEFA
“Siamo stati arroganti sul mercato. E con Ronaldo si è innescato il nostro circolo vizioso, perché i soldi di Pogba li abbiamo spesi per pagare due clausole” avrebbe detto l’attuale direttore sportivo della Juventus Stefano Cherubini, in una delle intercettazioni raccolte in oltre 500 pagine di carte, alcune delle quali pubblicate in questi giorni sui giornali.
L’inchiesta torinese ha portato anche la UEFA ad aprire un’indagine “per presunte violazioni delle regole di licenza e financial fair play”. La Juventus aveva infatti raggiunto un accordo transattivo, un settlement agreement, per aver violato i parametri sul pareggio di bilancio del fair play finanziario.
Alla luce dei 700 milioni di aumento di capitale in tre anni, non sembra a rischio la licenza UEFA, i giudici dovrebbero dimostrare infatti che la manovra stipendi fosse finalizzata a mantenerla.
Ma il sospetto della UEFA è che l’accordo raggiunto nasca dalla presentazione di dati finanziari, per il periodo 2018-2022, diversi dalla situazione reale.