L’ascesa di Rebecca Corsi da figlia del presidente dell’Empoli alla nomina di consigliere di Serie A: ecco perché è stato così difficile.
Durante l’assemblea di Lega odierna, si sono svolte le elezioni per il consigliere non indipendente della Lega Serie A ed è stata votata con 13 preferenze a favore Rebecca Corsi.
Si tratta della prima donna consigliere della Lega Serie A. Non è un caso che il presidente della Lazio Claudio Lotito abbia accolto con entusiasmo questa scelta dei suoi colleghi: “Penso sia un evento storico che dimostra il percorso di totale cambiamento“. A piccoli passi, il calcio italiano apre all’inclusione e alla parità di genere, seppur questa sia un traguardo lontano e difficile da raggiungere.
Ma chi è Rebecca Corsi? Si tratta della vice-presidente dell’Empoli, nonché nuova amministratrice delegata del club. Oltretutto, è figlia del presidente della società toscana. Ma nella sua vita non sempre è stato facile emergere, proprio a causa del papà Fabrizio.
Quando Rebecca Corsi fu ostacolata dal dirigente dell’Empoli
Figlia del presidente dell’Empoli, cresciuta a pane e calcio, Rebecca Corsi è una delle poche donne che amministra all’interno delle società professionistiche italiane. In una vecchia intervista del 2015 rilasciata ai microfoni di Gianlucadimarzio.com, rivelò quanto fosse difficile emergere come donna all’interno di “un ambiente prettamente maschile. Si fatica ad essere comandati o gestiti da una donna“.
In riferimento al passaggio da tifosa e figlia del presidente dell’Empoli ad un ruolo più ambito e dirigenziale, Rebecca ammise che “Un conto è essere vista come la ragazza carina e simpatica figlia del presidente, vivendo solo l’aspetto emozionale dell’Empoli. Un altro è avere responsabilità. Non è facile partire da figlia di…Oggi per i figli di qualcuno è più difficile“.
Oltretutto, Rebecca Corsi ha voluto ricordare un episodio particolare della sua carriera, in cui venne ostacolata da un dirigente dell’Empoli in quanto donna: “Volevo andare a Milano ma l’ex Direttore Generale Pino Vitale mi rispose che il calcio è prevalentemente maschile“. Una risposta che non frenò le ambizioni della giovane donna, che all’epoca aveva appena 27 anni. Ora, invece, è diventata consigliera della Lega Serie A e sogna di mantenere il suo Empoli a lungo nel massimo campionato italiano.
