Milan-Salisburgo non è stata solo la notte di Giroud, Rade Krunic si è preso la scena con un gol e ora per la trequarti c’è anche lui.
Il Milan dopo 9 anni torna a qualificarsi agli ottavi di finale di Champions League. Con il successo casalingo contro il Salisburgo finisce dunque al secondo posto il suo girone e attende i sorteggi di lunedì. Tra i protagonisti però oltre ai soliti Giroud e Leao c’è anche un altro rossonero, finora spesso relegato al ruolo di outsider: Rade Krunic. Il croato ha offerto una prova di sostanza e qualità, impreziosita anche da un gol. Visto sempre come un jolly, potrebbe insidiare la maglia finora contesa da Diaz e De Ketelaere?
Il Milan di Pioli, campione d’Italia in carica e ora anche tra le prime 16 squadre d’Europa, vive di tante spinte. I Rossoneri sono quella che si definirebbe abitualmente una “cooperativa del gol“, vista l’assenza del tipico bomber da 20 gol e oltre a stagione. In questo scenario il contributo di tutti assume una rilevanza particolare e fa sì che ognuno si senta artefice dei successi.
Uno dei fedelissimi di Pioli in tal senso è sicuramente Rade Krunic. Il croato ha l’onere e l’onore di essere considerato un “jolly”, che poi si traduce nell’essere impiegato all’occorrenza un po’ ovunque a seconda della necessità, ma quasi mai nel ruolo preferito. Ieri Krunic ha giocato da trequartista, che è il suo ruolo, impressionando tutti, ma soprattutto insidiando le gerarchie rossonere.
L’assetto di ieri ha permesso al Milan di schierare un tridente super-offensivo con Leao, Giroud e Rebic. I pericoli per il Salisburgo ad un certo punto erano costanti e dacché ci si aspettava un Diavolo provato dal ko di Torino, ne è uscita una prova molto convincente e a tratti esaltante.
Il merito è anche di Krunic, che ieri ha fatto capire di poter essere il tipo di numero 10 ideale per il “Piolismo”, nonostante il periodo di grazia di Diaz e considerando la fatica che sta facendo De Ketelaere a sbloccarsi. Del resto le caratteristiche del croato, per equilibrio e lavoro nelle due fasi, è quello che più si avvicina a ciò che garantiva fino a 2 stagioni fa Calhanoglu, mai realmente sostituito. Una rivelazione che ora può quindi suggerire un nuovo ribaltone per l’ambita maglia da trequartista nello scacchiere rossonero.
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