German Denis, dopo una vita passata sui campi di calcio argentini e italiani, ha deciso di rimandare il giorno del suo ritiro definitivo e di continuare a giocare all’età di 41 anni. “El Tanque”, ex attaccante tra le altre di Napoli, Udinese e Atalanta e svincolatosi recentemente dalla Reggina, ha infatti accettato la proposta della Real Calepina: società bergamasca che milita nel campionato di Serie D.
German Denis, nonostante la tua lunga carriera e la tua età, hai scelto di non allontanarti dal mondo del calcio. Cosa rappresenta per te questo sport?
“Il calcio sicuramente per me è vita, perché mi mantiene tanto attivo. Ho ancora entusiasmo che per questa professione, che praticamente svolgo da professionista da 23/24 anni. Continuo a giocare perché mi dà ancora tantissime soddisfazioni“.
Come è stato il tuo impatto con la Real Calepina e con una categoria molto diversa dalla A e dalla B?
“Quando sono arrivato qua alla Real Calepina ho visto un gruppo eccezionale. Ho conosciuto ragazzi che vogliono imparare, migliorare e arrivare il prima possibile al nostro primo obiettivo che è la salvezza. Ovviamente è diverso dai due principali campionati italiani, ma mi trovo bene e gioco con dei ragazzi proprio per bene“.
C’è qualche rimpianto nella tua carriera?
“L’unico potrebbe essere quello di essere andato via dall’Atalanta quando le cose stavano cambiando. Avevo già 34 anni, quasi 35, e ovviamente era diverso, ma lavorare con Gasperini, che è un tecnico molto esigente, e con i suoi metodi mi sarebbe servito tanto. A Bergamo ho vissuto un’esperienza fantastica e alcuni momenti, come ad esempio la tripletta a San Siro, sono rimasti nella mia mente e nella storia del club“.
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Cosa ne pensi della stagione che sta facendo il Napoli di Luciano Spalletti?
“Vedo un Napoli diverso rispetto agli altri anni, deciso e convinto che possa essere il suo anno, però il campionato è ancora molto lungo. In Champions League è diverso, perché ormai ci sono delle squadre abituate ad arrivare fino in fondo. Però se questo Napoli mantiene questo livello secondo me arriverà lontano, non so fino a dove ma lontano“.
Tra poche settimane ci sarà il calcio d’inizio del Mondiale, al quale non parteciperà l’Italia. Dispiaciuto per l’assenza degli Azzurri e come vedi la tua Argentina?
“Due Mondiali senza l’Italia non sono la stessa cosa, perché storicamente partecipa sempre a questi eventi così importanti. L’Argentina la vedo bene. Non voglio dire che è favorita perché dopo porto sfortuna, però la vedo molto decisa e pronta per il Mondiale. Messi? Finché c’è lui in campo il mio voto per il Pallone d’Oro va a lui, anche se Benzema lo ha meritato per quello che ha fatto e per quello che fa“.
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