Serie A, gli illeciti nelle curve (ANSA)
Serie A, curve nel mirino: la vicenda di Boiocchi ha riacceso il campanello d’allarme sugli illeciti nel tifo organizzato. L’inchiesta.
Serie A, curve a gomito. Il business dietro la passione: un illecito di milioni che si propaga anno dopo anno come un tarlo che entra nelle menti e nella quotidianità di altrettanti appassionati che si ritrovano in un giro, talvolta, più grande di loro. Dietro tutto i capi tifoseria: ultras per passione, criminali per necessità. Non fa sconti “Il Corriere della Sera” che descrive, in un’inchiesta capillare, come i padroni di San Siro siano i capi del tifo organizzato.
Inter e Milan terze parti di una torta che si dividerebbero sempre gli stessi: la morte di Boiocchi sarebbe una diretta conseguenza di questo business sotterraneo. Tutto è partito da un intercettazione del tifoso freddato di recente: il 70enne parla di un bottino da 80mila euro – si legge sul Corriere – che sarebbe diventato molto di più nel giro di poche ore. Un tesoro che può valere molto, certamente è valso – secondo gli esecutori – la vita di Vittorio Boiocchi.
Si comincia con una contesa e poi finisce tutto in tragedia: veniamo, però, alla seconda parte della storia oscura. Quella che vede tifosi nerazzurri abbandonare la curva a metà partita, appena giunta la notizia della morte dell’ultrà. Tifosi, anche non appartenenti alle organizzazioni di tifo, costretti ad abbandonare gli spalti in segno di lutto. Costretti non è un termine casuale, in molti frangenti è stata usata la forza. Come testimoniano i messaggi di alcuni cronisti esposti, successivamente, sui social.
Una vera e propria manovra di evacuazione forzata: il segno di un rispetto appartenente a metodologie da crimine organizzato. Il Corriere della Sera va ben oltre le supposizioni: biglietti, parcheggi, paninari e chioschi. Tutte attività che proliferano attorno a San Siro, vanno avanti grazie a loro. Gli esponenti del malaffare: capi attraverso leggi non scritte che dettano, puntualmente, ogni secondo.
Usura, estorsioni o semplicemente gestione controllata: normale amministrazione per chi frequenterebbe gli anelli di San Siro. Due a spartirsi la torta, Boiocchi e Luca Lucci, esponente della curva sud rossonera. Nemici per passione, complici negli affari. La dicotomia di un amore – quello per il calcio – che si mescola con il possesso. Adesso che Boiocchi è morto ci sarebbero nuovi equilibri da ristabilire.
Sullo sfondo, il silenzio assordante delle società (i nerazzurri correggono il tiro in extremis con ferma condanna sul piano morale rispetto a quanto accaduto): tempo per riflettere, forse, ma i pensieri non devono essere l’unica via di fuga possibile. Un’alternativa alle bocche cucite, con qualche presa di posizione, sarebbe il gol più bello e la sola strada per provare ad arginare – quantomeno – il pregiudizio.
A partire dalla prossima stagione l’attaccante della Nazionale Lorenzo Lucca potrebbe non vestire più la…
Il nome di Moise Kean sta divetando importantissimo: in estate si parlerà solo del suo…
Non è un momento felice quello per gli allenatori in Italia, almeno per coloro che…
Ci sono aggiornamenti che riguardano quello che può essere il futuro di Ademola Lookman con…
La possibilità che svelano dall'estero è quella di vedere di nuovo Rodrigo De Paul in…
Il Milan è in un momento delicatissimo della stagione: ora c'è stato un altro incontro…