Ribery ha dato oggi l’addio al calcio tra le lacrime: ma per il futuro ha espresso un desiderio che lo legherebbe ancora al campo.
Dopo più di 20 di successi nel calcio europeo, Franck Ribery ha annunciato il ritiro. Un ritiro che ha oggi reso particolarmente emozionante il pomeriggio allo Stadio Arechi, in occasione della partita tra Salernitana e Spezia, vinta per 1-0 dai padroni di casa. Il francese, costretto ad appendere gli scarpini al chiodo a causa dei problemi fisici, si è commosso grazie al tributo dei tifosi campani, che l’avevano accolto con grande euforia già lo scorso anno.
Dopo 12 anni d’oro al Bayern Monaco, Ribery ha infatti scelto l’Italia per il suo finale di carriera, con due anni alla Fiorentina e poi la Salernitana. Avrebbe voluto ancora continuare, con la sua grande passione, ma non ha potuto a causa dei guai fisici. In futuro, però, si immagina ancora vicino ai campi. E nell’intervista a DAZN ha fissato un possibile (e suggestivo) obiettivo.
Ribery, l’amore per il calcio è sconfinato: l’annuncio sul futuro dopo il ritiro
“È stata una giornata particolare per me, bellissima. Ringrazio tutti: squadra, allenatore presidente e tifosi, perché questo è un momento che non dimenticheremo”, ha detto, facendo intuire il legame con la città e con i colori granata. La scelta di aggregarsi allo staff di mister Davide Nicola ne è una dimostrazione, e Ribery l’ha spiegata chiaramente: “Ho scelto la Salernitana perché già prima stavo bene con tutti, anche col pubblico. È stato difficile quando ho saputo che avrei dovuto smettere e subito ho avuto la proposta“.
“Mi piace stare vicino al campo, per portare esperienza alla squadra. Già l’ho fatto da giocatore, anche se oggi è una nuova vita”. Un capitolo nel quale il calcio potrebbe conservare un ruolo centrale per il trentanovenne: “Mi piacerebbe fare l’allenatore,” ha confessato, “ma davanti c’è ancora tempo”.
“Il calcio mi ha dato tutto,” ha concluso, “sono cresciuto in strada e l’importante è non dimenticare da dove vieni. Siamo fortunati a fare questo sport, ad andare tutti i giorni al campo, a fare allenamento. La mia poi è stata una grande carriera, ho vinto tanto. Ed è stata una carriera lunga ad alto livello, questo fa la differenza”.