Il giocatore non sta bene, è già al suo terzo infortunio stagionale in appena due mesi e mezzo di stagione
Un bel rompicapo. Angel Di Maria per la Juve doveva rappresentare il cambio di passo, l’esperienza vincente da top-player e una sorta di rinascita per tornare a lottare ad alti livelli. Per prenderlo ha dovuto corteggiarlo per diverse settimane, anche perché lui stesso non sembrava convinto, chiusa l’esperienza al Psg, voleva tornare in Argentina e chiudere lì, ma il richiamo dei soldi è stato troppo forte.
Alla fine, dopo un’intensa trattativa, il Fideo ha deciso di legarsi alla causa bianconera per ben 7 milioni di euro netti e fissi a stagione più alcuni e dettagliati bonus legati ai gol, agli assist, alle presenze e agli eventuali titoli conquistati con la Juventus. Tutto sta andando al contrario, con lui per primo deluso, ma ancora di più la società.
Fino ad ora però, davanti ai 7 milioni garantiti sono stati giocati appena 333 minuti in 7 partite, troppo pochi per un top player, arrivato in estate a parametro zero, che avrebbe dovuto garantire un salto di qualità ben diverso rispetto a quello che sta dando dall’inizio della stagione.
Negli anni scorsi, Angel non è che abbia avuto tantissima fortuna, ma almeno dopo un infortunio (almeno due o tre a stagione sono sicuri) che fosse al Real o al Manchester United o anche e soprattutto al Psg riusciva ad inanellare una serie di partite consecutive. Alla Juve l’andamento non è esattamente questo e quello che si auguravano.
Una serie di infortuni che sta facendo riflettere tanto anzi tantissimo la dirigenza bianconera. Primo incidente il 15 agosto, nell’esordio contro il Sassuolo: un gol, un assist e poi il guaio all’adduttore sinistro. Rientra nella ripresa contro lo Spezia, parte titolare a Firenze dove incappa nel secondo infortunio, a fine agosto, sempre per un problema all’adduttore della coscia sinistra.
I mondiali incombono e lui non vorrebbe rischiare
Una ricaduta che gli farà perdere la sfida contro Psg e contro la Salernitana. Ritorna titolare a Monza dove viene espulso e squalificato per due giornate (Bologna e Milan). Ritorna e gioca contro il Maccabi Haifa all’andata di Champions e fornisce una prestazione super (i tre assist gli garantiscono di arricchire il suo bottino milionario), ma nel ritorno in Israele, si ferma di nuovo.
Uno stop di venti o più giorni, tanto che potrebbe rientrare il 6 novembre con l’Inter, ma il 13 dello stesso mese sarà l’ultima gara prima della pausa per i mondiali e, visto l’andamento, potrebbe anche decidere di frenare e non rischiare per non compromettere la competizione iridata. E non sarebbe certo il primo. La Juve ovviamente si augura che non sia così.
Ma è altrettanto vero che, non avendo messo in preventivo tutti questi problemi, se dovessero continuare e soprattutto ripetersi, il club bianconero potrebbe anche decidere di parlare col giocatore, trattare addirittura una chiusura anticipata del contratto. Un’ipotesi clamorosa ma davanti a infortuni a ripetizione e la voglia del giocatore di rientrare in Argentina potrebbe anche trovare d’accordo l’attaccante.
Per la Juve sarebbe una decisione al limite e una vera sconfitta. Ma se si dovessero ripetere questa serie di infortuni, a quel punto la via e la decisione sarebbe quasi scontata. La Juve, nonostante sia la Juve, il club più ricco e potente d’Italia, non potrebbe permettersi una sconfitta così grande. E allora l’idea comincia a serpeggiare. Per ora è solo un’ipotesi, ma nel calcio, spesso e volentieri, le ipotesi ci mettono poco a diventare realtà e certezza assoluta.