Intervistato da “Sky Sport Uk”, il fenomenale attaccante del Manchester City, Erling Haaland, si è lasciato andare ad alcune confessioni su Mario Balotelli
Una stagione da urlo per Erling Haaland, la stella del Manchester City di Pep Guardiola che a suon di record si sta imponendo come il nuovo fenomeno del calcio mondiale. Del resto, per lui parlano i suoi numeri: 20 gol in 12 partite, tra Champions League e Premier League, una media pazzesca di più di un gol a match.
A 22 anni, compiuti lo scorso 21 luglio, Haaland stupisce anche per come ha bruciato le tappe mantenendo le promesse di quando era solo un giovane di belle speranze, non sprecando, quindi, l’enorme talento di cui Madre Natura gli ha fatto dono.
Ecco perché l’attaccante norvegese è il contraltare del bad boy del calcio italiano, quel Mario Balotelli che dopo gli inizi che facevano immaginare una ben altra carriera è ormai ai margini del grande calcio. L’ex nerazzurro nel suo girovagare per mezza Europa ha ora fatto tappa a Sion, in Svizzera, non certo un top club. Eppure un insospettabile filo sottile lega i due attaccanti. Haaland e Balotelli, così lontani, eppure così vicini.
Haaland: “Balotelli il migliore che abbia mai visto”
Ma, a parte la comune militanza nei Citizens, qual è il link che unisce due attaccanti così diversi e che appartengono a due differenti generazioni? Nel corso dell’intervista che Haaland ha concesso a “Sky Sport Uk” gli sono state rivolte anche alcune bizzarre domande dalle cui risposte emerge la grande stima che l’attaccante norvegese nutre per Mario Balotelli.
A SuperMario, infatti, Haaland affiderebbe il rigore della sua vita in quanto è il migliore che abbia mai visto all’opera dal dischetto degli undici metri. “A chi affiderei il rigore della mia vita? A me stesso perché mi fido molto delle mie capacità. Altrimenti scelgo Mario Balotelli perché forse era il migliore che abbia mai visto. Era davvero un bravo ragazzo. Io o lui“.
Pochi dubbi per Haaland anche su chi porterebbe con sé su un’isola deserta: “De Bruyne: penso che mi farebbe dei begli assist anche lì. E poi i miei genitori perché si prendano cura di me e mi cucinino del buon cibo norvegese”.