Dopo 3 partite sulla sua nuova panchina Thiago Motta è in già in discussione. Ecco i motivi per cui non bisogna aver fretta di cambiare.
Il Bologna è in crisi nera. Dopo 9 giornate di campionato i rossoblù si trovano al 17esimo posto in classifica con una sola vittoria e tante prestazioni poco convincenti. L’ambiente attorno ad Arnautovic e compagni si fa sempre più caldo e i tifosi chiedono una svolta al più presto.
Nel capoluogo emiliano sono in tanti che già vorrebbero la testa del nuovo allenatore. Nello specifico non sono piaciuti alcuni cambiamenti e scelte tattiche. Su tutte la sostituzione di Arnautovic nel finale della partita contro la Sampdoria, proprio in un momento in cui il Bologna avrebbe dovuto riversarsi in avanti per cercare il gol del vantaggio, affidandosi capocannoniere della Serie A.
Nella giornata di lunedì 10 ottobre, a Casteldebole, centro degli allenamenti del Bologna, è andato in scena un summit, fortemente voluto dalla società, per fare il punto della situazione assieme a Thiago Motta. Nel concreto sono state analizzate le difficoltà emerse in queste prime settimane di gestione, e nel contempo la dirigenza ha voluto rassicurare il nuovo tecnico circa la sua posizione. Nonostante le voci circolate nelle ultime ore, Motta non è mai stato messo in discussione dalla società. Chiaramente la squadra è chiamata ad una prestazione di grande orgoglio a Napoli, e ad imporsi negli scontri diretti con Lecce e Monza.
La scelta della dirigenza rossoblù è stata sicuramente giusta. Primariamente perché è difficile poter giudicare a pieno un allenatore dopo appena 3 partite. E’ vero che il Bologna ha guadagnato solo un punto, ma tolta la negativa prestazione all’Allianz Stadium, i rossoblù hanno portato a casa meno di quanto prodotto, soprattutto contro l’Empoli (con due pali colpiti dagli uomini di Motta).
A Mihajlovic ed Inzaghi, ultimi due allenatori del Bologna, ad esempio, i vertici rossoblù avevano concesso molto più tempo per sistemare la squadra. L’ex bomber del Milan, dopo 24 partite sulla panchina felsinea, prima di essere esonerato, aveva una media punti di 0,83. Il tecnico serbo, invece, ha collezionato 47 vittorie, 46 pareggi e 63 sconfitte nelle 157 partite totali all’ombra della Torre Maratona, con una media punti di 1.25. Da ricordare, inoltre, che con Sinisa il Bologna ha portato a casa solo 5 vittorie in tutto il 2022, con una tendenza costantemente al ribasso nelle ambizioni di classifica.
Motivo per cui anche a Thiago Motta va dato il tempo di lavorare e trovare la giusta quadra. La fretta di cambiare, infatti, il più delle volte porta a decisioni sbagliate e il calcio italiano deve liberarsi da questo brutto vizio.
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