Finito tra le riserve, Piqué sembra destinato a lasciare il Barcellona: per il difensore, dunque, c’è anche la clamorosa ipotesi Serie B.
Dopo aver vinto tutto (e più volte) con la maglia blaugrana, la storia di Gerard Piqué con il Barcellona è ora totalmente diversa. Il difensore spagnolo è infatti oggi ritenuta una riserva dall’allenatore, che – ironia della sorte – è proprio quello Xavi con il quale Piqué ha alzato la stragrande maggioranza dei suoi trofei.
Date queste premesse, dunque, il trentacinquenne potrebbe dunque lasciare la squadra del suo cuore. Tagliarsi lo stipendio è un sacrificio che ha fatto insieme a tutti i senatori del club catalano, ma nelle gerarchie, dopo l’arrivo di Jules Koundé e di Andreas Christensen, è finito sin troppo indietro agli occhi di Xavi. Così, le voci di addio si fanno sempre più concreto. L’ultima indiscrezione, però, è davvero impensabile per un giocatore del suo blasone, che potrebbe presto ritrovarsi sui campi di Serie B.
Piqué, dalla Champions League alla Serie B: il prossimo club potrebbe essere una vera sorpresa
Tra Champions League e Liga spagnola, il numero 3 del Barcellona ha collezionato solamente 4 gettoni nella stagione 2022/23. Fin quando resterà dalle parti del Camp Nou, per lui, non sembra esserci possibilità di imporsi. Così, dalla Spagna si sta facendo largo un’ipotesi davvero impensabile fino a poco tempo fa: l’ex campione del mondo potrebbe infatti unirsi alla squadra di sua proprietà, l’Andorra, militante nella Segunda Division spagnola.
Il suo ingaggio, superiore ai 10 milioni, pesa d’altronde ancora molto nelle casse del Barcellona, che probabilmente non ostacolerebbe la sua partenza. Tra le fila dell’Andorra, invece, l’allenatore Eder Sarabia lo accoglierebbe a braccia aperte: “Direi di sì ad occhi chiusi“, ha detto ad “El Larguero” di Cadena SER. “Magari oggi gioca meno, ma lo abbiamo visto in Champions League. Può avere ancora qualche anno ad alto livello”.
Un suo approdo in Serie B spagnola avrebbe certamente dell’incredibile, ma sarebbe anche una scelta ovvia, considerando che svolgerebbe il ruolo di presidente-giocatore. In fondo, poi, non sarebbe neanche il primo a ridimensionare la propria carriera pur di continuare a giocare al calcio: anche Cesc Fabregas, ad esempio, ha accettato senza troppi fronzoli di firmare per il Como.