Crisi Juve sempre più nera dopo la sconfitta esterna contro il Milan. Adesso Allegri rischia veramente grosso per tre motivi.
Quando ritornò Massimiliano Allegri sulla panchina della Juventus, tutti si aspettavano un andamento diverso da quello a cui si sta assistendo. Colui che aveva vinto cinque scudetti di fila, doveva per forza avere quella magia atta a risollevare una squadra ormai alla fine di un ciclo.
Serviva un impulso diverso, uno che conoscesse alla perfezione lo stile e l’ambiente Juve, in modo tale da responsabilizzare i nuovi calciatori. Peccato che, anche con il tecnico livornese in panchina, questa squadra stenti a decollare, facendo brutte figure sia in Serie A che in Champions League.
Crisi Juve, perché Allegri rischia
Da Massimiliano Allegri nessuno si sarebbe mai aspettato il bel gioco e tanti gol ogni partita. Ciò che si auspicava, era il ritorno ad una squadra coriacea, capace di dare il massimo in ogni situazione e con quella mentalità vincente tale da poter superare qualsiasi ostacolo in qualsiasi momento.
Con il tecnico livornese, ci si aspettava di avviare un ciclo vincente e ma così, finora, non è stato. Difatti, sono tre i motivi per cui il tecnico bianconero rischia l’esonero. Mettendo un attimo da parte il nono posto in campionato e il terzo nella fase a gironi di Champions League, c’è altro che preoccupa.
In primo luogo, questa squadra non ha un’idea di gioco. Si affida sempre sulle idee dei singoli, creando però spesso azioni poco convincenti, lente e poco pericolose. Difatti, solo in rare occasioni gli attaccanti bianconeri si trovano in superiorità numerica quando attaccano. Un altro punto dolente, che qualche anno fa era il punto forte di Allegri, è l’organizzazione tattica: questa Juventus, non è organizzata tatticamente neanche in fase di non possesso palla o su palle inattive.
L’ultimo motivo è quello relativo alla gestione della squadra. Il tecnico livornese ha voluto calciatori di esperienza, costosi, nella speranza di accelerare i tempi di crescita dell’intero gruppo. Peccato che così non si sia data la possibilità ai giovani di crescere al meglio e di dare la giusta linfa ad una squadra che ha perso tutti i punti cardini all’interno dello spogliatoio.