Casillas ha fatto coming out. Rivelazione durata per qualche ora, poi la brusca smentita: la vicenda divide i tifosi.
Casillas ravviva una domenica qualsiasi. Esattamente come quando giocava, le polemiche non sono mancate neppure stavolta. Se prima a far discutere erano le uscite in area – chi avrebbe preferito intervenisse in un modo e chi in un altro – ora a tenere banco sono le uscite in bacheca. Tutta colpa di Twitter: questo pomeriggio l’ex portiere del Real scrive sui social. “Spero mi rispettiate, sono gay”.
La rivelazione mobilita subito l’opinione pubblica esattamente come era successo con Josh Cavallo: l’eco mediatico di quest’ammissione è un po’ diverso. Casillas ha moglie e figli. Un’epifania, la sua, non da poco: senza contare il muro che ha scardinato in poche parole. Un’icona che prende il coraggio a due mani e rivela qualcosa che non dovrebbe, almeno in teoria, più destare scandalo invece nel calcio (e non solo) crea ancora qualche problema. Le reazioni si moltiplicano, una in particolare fa abbastanza rumore.
Quella di Puyol, ex Barcellona, che twitta: “È arrivato il momento di raccontare la nostra storia”. Segno evidente che forse di Casillas sapeva più di qualcuno, malgrado l’estremo difensore avesse celato tutto. Tra il dire e il fare, però, ci sono di mezzo gli hacker: nell’arco di qualche ora il portiere scrive su Twitter che si tratta – in sostanza – di uno spiacevole equivoco. “Profilo hackerato – si legge – tutto tranquillo. Chiedo scusa a tutti, in particolare alla comunità LGBTQ+”.
Un dietrofront in piena regola che potrebbe aver fatto peggio del (presunto) coming out: i tasselli che non tornano secondo i follower sono tanti. In primis quel commento di Puyol. Parlava come se conoscesse la situazione: “Nostra storia”, che si ripete, poi il cuore con un bacio. Ironia o verità? Questo è il dilemma. Diventa una diatriba poichè l’impressione è che i pezzi del puzzle siano scombinati: il motivo di tali esternazioni sarebbe riconducibile a presunti flirt che l’estremo difensore avrebbe avuto. Il castello di congetture tramonta e torna tutto alla normalità.
Tuttavia le associazioni di categoria prendono la cosa abbastanza sul personale: “Se si è trattato solo di uno scherzo – scrivono i rappresentanti di associazioni e organizzazioni – non ha fatto ridere. C’è tanta gente che si batte per essere ascoltata. I nostri diritti – spiegano – non sono ironia”. C’è persino chi invita Casillas a rivelarsi: “Perchè ritrattare? – si legge ancora – poteva dirlo e sarebbe stato ugualmente un campione”.
Insomma la falla resta perchè una smentita fa più rumore di una rivelazione: la vicenda potrebbe chiudersi nel giro di pochi giorni, ma restano troppi punti interrogativi e soprattutto rimane il disappunto delle associazioni che qualora venisse acclarato che si trattasse di una “burla” ci troverebbero davvero poco da ridere.
Anche se è stato specificato come si sia trattato di un attacco hacker. Se, invece, dovesse rivelarsi il contrario, starebbero tutti chiedendosi come mai ha rimosso tutto dopo poco tempo. Il portiere è a un bivio: o lascia passare la tempesta social, oppure prende il coraggio a due mani e fa chiarezza ulteriormente. Questa storia non si sgonfierà tanto facilmente.
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