Milan-Juventus, Allegri allarma i tifosi: le frasi contro i calciatori. Il tecnico livornese analizza il pesante ko contro i rossoneri
La Juventus fallisce l’ennesimo appuntamento con un big match. La squadra bianconera aveva illuso i suoi tifosi con i due successi consecutivi contro Bologna e Maccabi Haifa, ma il match del Meazza al cospetto del Milan campione d’Italia ha riportato tutti con i piedi per terra.
Dopo i primi ottimi 20-25 minuti della gara in cui Vlahovic e compagni avrebbero meritato di andare in vantaggio, il Diavolo ha preso gradualmente il sopravvento fino a dominare in lungo e in largo.
Il 2-0 finale a favore del Milan rispecchia nella sostanza le dimaniche e l’andamento della partita. Anche Massimiliano Allegri, presentatosi ai microfoni di DAZN, ammette la superiorità degli avversari.
“Nei primi venticinque minuti non siamo mai stati in difficoltà, ma avremmo dovuto fare gol quando ne abbiamo avuto l’occasione. Quella di Cuadrado soprattutto non si doveva sbagliare“.
In effetti l’esterno colombiano ha avuto sui piedi il pallone dell’1-0 all’inizio del primo tempo, ma il suo diagonale di destro ha sfiorato il palo alla destra di Tatarusanu.
Col passare dei minuti però il Milan ha preso in mano le redini del gioco e a quel punto per la Juventus non c’è stato più niente da fare.
Milan-Juventus, Allegri furibondo con la squadra
Proseguendo nella sua analisi della partita, Allegri prende di mira tutta la squadra, responsabile di aver commesso una quantità di errori tecnici che l’allenatore toscano ha definito ‘inaccettabili‘.
“C’è poco da fare, non si possono fare certi errori. Il Milan ha fatto il primo tiro su una palla persa e nel secondo tempo abbiamo commesso un’altra leggerezza quasi uguale. A livello psicologico è normale che le partite cambino“.
Ma la sostanza è che la Juventus dopo nove giornate ha messo insieme la miseria di 13 punti, una media di uno e mezzo a partita. Continuando così i bianconeri chiuderebbero il campionato tra il nono e il dodicesimo posto.
Allegri però non demorde: “In qualche modo da questa situazione bisogna uscirne: con le buone o con le cattive, ma bisogna uscirne. Non è questione di giocare bene o giocare male, ma di reagire, vincere i contrasti“.