Cavani ha confessato in un’intervista di aver attraversato un periodo molto difficile nella sua carriera, con conseguenze poco piacevoli.
In extremis, nella sessione di mercato estiva, Edinson Cavani è riuscito a realizzare il proprio sogno di approdare nella Liga spagnola. Dopo due stagioni al Manchester United, infatti, il Valencia di Gennaro Gattuso ha scelto di puntare su di lui per risalire la china dopo un inizio non brillante.
Nelle prime due partite, l’uruguaiano è rimasto a secco di gol, ma sta innanzitutto cercando di trovare continuità. Oggi, però, l’ex Napoli ha fatto parlare di sé per la sincera intervista rilasciata a Relevo, in cui ha parlato anche della propria carriera, e di un periodo davvero da dimenticare, in cui però ha avuto il coraggio di farsi aiutare.
Cavani si racconta senza filtri: “Mi chiedevo se ci fosse un problema nella mia testa”
“Mi colpisce che ci sia ancora un pregiudizio nell’andare dallo psicologo, perché l’aspetto mentale è importante nel calcio“, ha detto l’attaccante. Che ha poi rivelato di averne sfruttato molte volte l’aiuto in prima persona. La prima volta, in realtà, i problemi l’hanno preoccupato moltissimo, dopo la clamorosa rimonta subita dal Paris Saint-Germain contro il Barcellona: “In 5 minuti è cambiato tutto ed è stato un duro colpo. Non sono riuscito a controllarmi; anche se è “solo” calcio, sentivo ansia, sudori freddi e vertigini“.
“Avevo paura di addormentarmi e mi chiedevo se ci fosse un problema nella mia testa”, ha aggiunto. Poi, però, è arrivata la svolta: “Il medico del PSG mi ha detto che succede a molte persone, in ogni settore”. Una confessione inedita, dunque, sulla vita di Cavani, che si è sempre mostrato mentalmente al massimo delle proprie forze. Ma anche un’ulteriore dimostrazione di quanto un sostegno sia necessario, alle volte, per andare avanti e togliersi altre soddisfazioni.