Chelsea-Milan, nella disfatta rossonera c’è ancora spazio per la commozione. Olivier Giroud esce dal campo e Stamford Bridge lo omaggia.
Chelsea-Milan è stata anche la partita delle emozioni forti. La gara del grande ex Olivier Giroud. L’attaccante dei Blues è ormai dall’altra parte, in rossonero, ma non dimentica il passato. Allora arriva a Londra, che definisce come casa, e aspetta. Attende il momento giusto per dare tutto sé stesso. 90 minuti contro il passato che torna, ma esce un po’ prima e provoca emozione, quella che Stamford Bridge ha ritrovato in una serata qualunque diventata speciale grazie a 3 gol.
Il Milan sorride meno, ma Olivier non molla. Sa che da ogni sconfitta si impara e viene metabolizzato tutto diversamente. Il passaggio sotto allo spicchio di tifosi è da antologia. Tutto lo stadio che applaude. La gratitudine. Quella che non ha colore, né punteggio. Tutto a favore di un’umanità mai persa. In tempi di cinismo non è cosa da poco, quando tutto si dovrebbe ridurre solo a un passivo pesante.
Chelsea-Milan, Giroud eroe di serata: oltre la sconfitta
Così gli applausi entrano nel cuore e scavano un solco nell’uomo e negli appassionati che non vedono l’ora di tornare a vedere scene simili. Tutti uniti – anche se per parecchio tempo non sembrava essere così – in un unico abbraccio al profumo di storia. Giroud ringrazia e scrive un altro capitolo senza fretta ma con impegno.
Lo stesso che adesso mette a San Siro (che a Londra conoscono bene da un pezzo). Ecco perchè il filo rosso – anziché rossonero – tra Italia e Inghilterra per lui non si spegne mai. Anche se la carta d’identità dice Francia. In un calcio sempre più senza confini che si ritrova solo negli applausi più sinceri. Anche se arrivano da fazioni opposte. Se è vero che gli opposti si attraggono, devono farlo – per forza – in nome di qualcosa di più alto. Giroud non è solo una maglia, rispecchia uno stile di vita. Questo ha apprezzato e continua ad amare Stamford Bridge.