“Coro muso” non è solo la sintesi della filosofia calcistica del tecnico juventino Max Allegri ma anche il nome di uno dei cavalli della sua scuderia
Nel match di domenica sera allo “Stadium” contro il Bologna il tecnico bianconero Max Allegri si gioca molto del suo futuro sulla panchina della Juventus. Un altro passo falso e molto probabilmente il tecnico livornese potrebbe dedicarsi a tempo pieno ai suoi amati cavalli che, per la cronaca, gli stanno regalando soddisfazioni più dei suoi “purosangue” in maglia bianconera.
Sono, infatti, ben cinque le vittorie di Max Allegri in qualità di proprietario di cavalli tra cui il famoso Corto Muso e Real Cecile che il tecnico bianconero ha con Carlo Ancelotti e che giovedì ha vinto di nuovo, un bel biglietto da visita in vista del prestigioso “Arc de Triomphe“.
Non un hobby da milionario visto che Max Allegri “è un appassionato di vecchia data, le corse le ha nel sangue e non è un caso che la divisa della scuderia sia amaranto e stella bianca, in onore del Livorno”, parole di Alessandro Botti, noto allenatore di cavalli, intervistato dalla “Gazzetta dello Sport”.
Allegri, l’origine del nome “Corto muso”
Nella sua attività di allenatore Alessandro Botti segue anche i cavalli della scuderia di Max Allegri, una collaborazione nata grazie alla mediazione di Carlo Ancelotti: “Sapeva che lavoravo con Ancelotti e cercava un nuovo allenatore cui affidarsi. La mia famiglia è nota nell’ambiente. Adesso abbiamo pure qualche cavallo insieme”.
Ambizioso ed esperto, “ne sa: vede subito se ci sono stati problemi o colpi di sfortuna, se cavallo o fantino potevano far meglio”, come nel calcio anche nell’ippica per Allegri conta solo la vittoria, motivo per il quale “ci sentiamo per telefono, due o tre volte a settimana. Di solito vuole sapere come stanno i cavalli. Gli mando i video degli allenamenti, se può ci parliamo prima delle gare per scegliere la miglior strategia. È come un presidente di club che prima della partita vuole sapere dall’allenatore che squadra manda in campo”.
Ma a proposito dei quadrupedi della scuderia di Allegri, incuriosisce molto il nome, “Corto muso“, di uno di essi. A chi e come è venuta la bizzarra idea di chiamarlo così? Ebbene, a battezzarlo così è stata la moglie, ex giornalista, di Alessandro Botti prendendo spunto dall’identica locuzione, cioè “corto muso”, utilizzata dal tecnico livornese per esplicitare la sua filosofia calcistica: vincere e soltanto vincere, anche di un nulla, appunto, a “corto muso”.