In una gara giocata con l’unico pensiero di non complicarsi la vita, l’Argentina batte 3-0 la Jamaica e corona il 35esimo risultato utile consecutivo
Una buona prestazione, un’ottima prova generale contro un avversario sostanzialmente modesto e al termine di un lunghissimo rodaggio.
Il 3-0 con il quale l’Argentina chiude la sua ultima amichevole prima dei Mondiali contro la Giamaica va analizzato in profondità. L’Albiceleste ha dominato, è vero. E la partita poteva concludersi anche con il pallottoliere.
Ma quella sensazione di una squadra che a tratti si compiaccia delle proprie capacità è rimasta negli occhi anche al termine della partita della Red Bull Arena di Harrison, New Jersey, che ha chiuso il tour americano della squadra di Leo Messi.
Poca cosa la Giamaica, praticamente mai in grado di impensierire la difesa dei campioni sudamericani. Efficace ma troppo leziosa la prestazione offensiva dell’Argentina schierata dall’inizio con Di Maria, Lautaro Martinez e Alvarez e con Messi inizialmente lasciato in panchina.
Dopo due clamorose occasioni da gol l’Argentina trova il vantaggio al 13’. É Lautaro Martinez a presentarsi in area di rigore con una splendida azione personale che spalanca la porta davanti al piede di Julian Alvarez che da quella distanza non può davvero sbagliare. Arrivano altre occasioni con Guido Rodriguez, ancora con Alvarez e Martinez.
Ma l’Argentina è attenta soprattutto a non prendere colpi e a non rovinare la preparazione a poca distanza dal Mondiale. Dunque tutto si limita a una prestazione efficiente e senza gli acuti dei fuoriclasse. Secondo tempo in scioltezza per l’Albiceleste, vicinissima al raddoppio con un gran tiro di Lautaro Martinez che finisce alto da ottima posizione.
Poi al posto dell’interista entra Messi, applauditissimo, ma ancora una volta involontario protagonista di un episodio bizzarro con un tifoso che cerca in tutti i modi di raggiungerlo attraversando il campo. Seguendo le regole del football americano sarà placcato da sei addetti alla sicurezza senza troppi complimenti.
Messi, tuttavia, vuole lasciare il suo marchio anche su questa vittoria, la 35esima partita utile consecutiva dell’Argentina. La Pulce conquista applausi a scena aperta con due clamorose palle gol che esaltano il portiere giamaicano Blake. Ma soprattutto con due gol. Prima un sinistro micidiale appena al di qua dell’area di rigore e infine un calcio di punizione che lui stesso si guadagna e conclude grazie anche una piccola deviazione.
Due gol negli ultimi tre minuti di una partita amichevole non molto più utile di una sfida di Nations League ma che dice molto sulle aspettative che circondano l’Argentina.
L’invasione di campo di un fan di Messi, placcato e messo a terra con le cattive
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