Juventus, Vlahovic punto interrogativo: l’attaccante in questo periodo è oggetto di forti critiche. L’ex Fiorentina tra opportunità e dubbi.
Dusan Vlahovic, essere o non essere da Juve? Questo è il problema. Il serbo non conosce Shakespeare, ma sa benissimo cosa rischia se non si sblocca: ha segnato poco, meno del previsto, ma ancor di più è sembrato spento negli appuntamenti importanti. Glielo ha fatto notare con le buone Marchisio: un intervento garbato, ma netto, il suo alla Domenica Sportiva. Il Principino – lo chiamavano così ai tempi in cui giocava insieme ai bianconeri – si è limitato a dire che non è cresciuto da quando è arrivato a Torino.
Vlahovic incassa, come la Juve, e va avanti. Ora, però, il problema esiste e va affrontato: cosa blocca il bomber? Ansia da prestazione, o forse c’è dell’altro. Il carico da undici in tal senso lo piazza uno che di attacco e attaccanti se ne intende. Luca Toni, tra gli eroi di Berlino 2006, con tanta voglia di ricordi e riscatto. L’uomo, intervistato da La Gazzetta dello Sport, parla del passato, del presente e del futuro in Serie A.
Juventus, Vlahovic nel mirino: ex bianconero non perdona
Fino a toccare l’argomento più difficile, data la situazione bianconera: che fine ha fatto Vlahovic? L’attaccante scaltro che trascinava da solo Firenze sulle ali dell’entusiasmo. Mentre Allegri si chiede se sia una questione tecnica o tattica, Luca Toni non va tanto per il sottile: “Vlahovic è bravo, ma non è un trascinatore. Deve fare ancora tanta strada per diventare un campione e fare la differenza”.
Bene, ma non benissimo, dunque, per Toni. L’ex bomber, come tutti gli juventini, si aspettava un impatto diverso. Il clima della squadra non aiuta, ma che qualcosa deve cambiare se n’è accorto persino l’ex azzurro. Toni, in fatto di attaccanti, non è secondo a nessuno. Le sue parole pesano come macigni, al Mondiale manca ancora molto, ma con un Vlahovic così bersagliato la Serbia deve riflettere. L’ex bianconero, invece, sembra non avere dubbi.