Ruud Gullit ha espresso la sua favorita per il campionato di Serie A, scegliendo un’altra squadra rispetto al Milan: scopri qual è.
Alla prima sosta per le nazionali, dopo sette giornate, nella zona alta della classifica diverse squadre sono ancora molto vicine. Napoli ed Atalanta, a quota 17 punti, hanno ad esempio “solo” 4 lunghezze di vantaggio dal sesto posto, occupato dalla Roma di José Mourinho.
Il Milan campione d’Italia è invece al quinto posto, a 3 punti dalla vetta. Un distacco materializzatosi proprio nell’ultima giornata, per via della sconfitta subita a San Siro contro il Napoli (1-2). I ragazzi di Stefano Pioli sognano di ripetersi in campionato, anche se la competizione è molto alta. Anche una leggenda come Ruud Gullit lo ha fatto notare, dichiarando a sorpresa che – in realtà – il Milan non è la sua favorita.
Gullit: “Milan? No, la mia favorita è…”
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Ospite al Festival dello Sport di Trento, l’olandese ha parlato della situazione generale del calcio italiano, ed in particolare dei rossoneri. “Non ci sono le grandi star, Ibra è un fuoriclasse ma… è vecchio“, ha detto ridendo. Leao, invece, è un fuoriclasse, ma con un piccolo “difetto”: “Mi piace perché è istintivo. Lui stesso non capisce se stesso, ha troppa fantasia. Oggi i giocatori sono pieni di istruzioni da seguire, vengono un po’ ingabbiati. È bello che lui voglia trovare altre strade verso la porta“.
Il Diavolo, tuttavia, non è la favorita, secondo Gullit, per imporsi in Serie A: “Il mio favorito per adesso è il Napoli: gioca in modo fantastico. È una squadra organizzata, ma lascia esprimere pure la fantasia individuale. Però anche il Milan è su quel livello“. Una sfida equilibrata, insomma, che potrebbe giocarsi in pochi punti, e con tante mine vaganti.
“La Juve è in crisi, vediamo se la risolverà in tempi brevi. L’Inter ha ampi margini di crescita. Occhio anche a Roma e Atalanta“, ha chiarito l’ex Sampdoria e Milan. Che però ha anche confessato di aver rapporto piuttosto insolito con il calcio: “A dire il vero, non sempre mi diverto a guardare il calcio in tv: devo farlo per il mio lavoro di commentatore, ma a volte non mi appassiono“.