Ecco la strategia messa a punto dal Presidente del Barcellona, Joan Laporta, per riportare al “Camp Nou” Lionel Messi
Leo Messi, in forza al Paris Saint-Germain, di cui è, insieme a Neymar Jr e Mbappè, uno dei suoi “tre tenori”, è senza ombra di dubbio la stella più luminosa dei Mondiali in Qatar, ormai alle porte.
Per il fuoriclasse argentino, 35 anni, i Mondiali in Qatar sono molto probabilmente l’ultima partecipazione a una rassegna iridata, l’ultima chance, quindi, per emulare il GOAT, “il più grande di tutti tempi”, Diego Armando Maradona, capace di portare, quasi da solo, la Seleccion albiceleste sul tetto del mondo a Mexico ’86.
Eppure in queste ore a tenere banco è il futuro a medio termine della “Pulce” argentina, cioè ciò che farà alla scadenza, nel 2023, del contratto che lo lega al club transalpino. Infatti sta prendendo corpo un’ipotesi clamorosa e suggestiva. Joan Laporta, Presidente del Barcellona, ha già pronto il piano per riportare a “casa” il sette volte vincitore del Pallone d’oro.
Laporta: “Abbiamo un debito morale con Messi”
La strategia delineata da Joan Laporta passa attraverso l’organizzazione del doveroso tributo al più grande calciatore del club catalano. Un omaggio che per Laporta ha anche il sapore di un risarcimento per il burrascoso modo, a colpi di burofax, con cui si è consumato l’addio della Pulce.
“Abbiamo un debito morale con Messi“, si è lasciato sfuggire il Presidente dei blaugrana. Il riferimento è a quella promessa di rinnovo che Laporta è stato poi costretto a rimangiarsi per i gravi problemi di bilancio. Debito che il nr. 1 catalano vuole onorare coinvolgendo la “Pulce” come ambasciatore del Barça al Mondiale in Qatar per poi sferrare l’attacco per riportarlo al “Camp Nou” nell’estate del 2023.
Tuttavia, non sono pochi gli ostacoli sulla strada del clamoroso ritorno di Messi nel club in cui è cresciuto e in cui è diventato una star del pallone. Innanzitutto, la forte esposizione debitoria del club che lascia poco margine, anche al netto dei prevedibili maggiori introiti dal merchandising, per lo stipendio “monstre” della Pulce. Poi ci sono le questioni più squisitamente tecniche e tattiche. Il tecnico Xavi ha più di una riserva sul buon esito dell’innesto di Messi in un contesto tattico che non è più quello in cui brillava la stella della “Pulce”.
Infine, lo stesso Leo, per quanto non abbia escluso il ritorno a Barcellona, è concentrato sul Psg e soprattutto sull’imminente Mondiale. Insomma, la “Pulce” attende le opportunità che potrebbero concretizzarsi al termine dell’attuale stagione, soprattutto se dovesse coronare il sogno iridato, prima di dire sì a Laporta. D’altra parte, come riferiscono i ben informati, al momento ci sono stati contatti telefonici tra i due ma nessun incontro.