Nonostante le difficoltà, ci sono ancora delle motivazioni per credere che obbligano a credere in Inzaghi, e nel suo progetto all’Inter.
La stagione dell’Inter non è forse iniziata come i tifosi avrebbero sperato. La dura sconfitta subita in casa dell’Udinese, infatti, è la terza in sette partite di Serie A, col malumore che aumenta soprattutto nei confronti dell’allenatore Simone Inzaghi. Con 12 punti in classifica, d’altronde, i nerazzurri sono già a cinque lunghezze dal duo di testa, Napoli ed Atalanta.
Quel che più sorprende, però, è il fatto che la squadra sembri aver perso solidità, ed anche energie dal punto di vista mentale (fatto che si ripercuote anche sul fisico). Non a caso, Beppe Bergomi ha parlato di un’anima da ritrovare. Una frase, però, che fa anche emergere alcune ragioni per affermare che, smettere proprio ora di credere nel progetto interista guidato da Inzaghi, potrebbe essere un grave errore.
Lo scudetto perso all’ultima giornata, lo scorso anno, potrebbe aver lasciato le sue scorie su tutto l’ambiente. Ma, in realtà, è lo stesso risultato della scorsa annata che dovrebbe indurre a crederci ancora. Difatti, è vero che l’Inter deve ritrovare un’anima. Ma pur nelle difficoltà, il progetto tecnico pare esserci ancora, e l’idea di gioco di Inzaghi, a tratti, è certamente percepibile.
Dunque, la cosa più importante, prima di effettuare delle serie valutazioni sulla guida tecnica e sul futuro, è attendere un momento migliore di coloro che lo scorso anno era stati i leader della squadra: Marcelo Brozovic, Niccolò Barella e Hakan Calhanoglu, con quest’ultimo che sta passando davvero un periodo poco positivo.
C’è poi un altro aspetto. Ed è ovviamente quello relativo a Romelu Lukaku, che della squadra doveva essere l’arma in più, ed invece si ritrova ancora ai box per infortunio. Per scoprire se davvero il progetto di Inzaghi è ancora valido, dunque, è meglio forse aspettare che l’ex Lazio possa sfruttare la rosa al massimo delle sue potenzialità.
Un discorso che è ben diverso dalla situazione di Massimiliano Allegri alla Juventus, anch’egli costretto a fare a meno di alcuni elementi. Perché, appunto, l’Inter sembra poter avere qualcosa da dire dal punto di vista tecnico-tattico, qualche aggiustamento in grado di poter dare nuova linfa alla squadra. E qui, certamente, andrà osservato all’opera Inzaghi, che, privo di Ivan Perisic, dovrà cercare nuove chiavi tattiche per la sua Inter.
L’ultima ragione, invece, è quella più concreta. Ora, in classifica, si può ancora recuperare terreno. E far sentire il supporto alla squadra potrebbe essere la mossa più giusta. In fondo, se gli equilibri dovessero davvero rompersi, non ci guadagnerebbe nessuno. Inzaghi rimarrebbe senza una panchina e l’Inter – specialmente – dovrebbe optare con ogni probabilità per nome nuovo senza poter puntare, dal punto di vista economico, su un profilo di primo livello.
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