Gonzalo Higuain a tutto campo sui suoi 15 anni di carriera, ma ci sono una ferita ed un grande rimpianto che ancora oggi fanno male.
La carriera di Gonzalo Higuain non è stata affatto banale. In 15 anni da professionista el Pipita ha avuto grandi alti e bassi. Tra amore e odio dei tifosi, non è mai stato uno tra i tanti, anzi. Ovunque sia andato a giocare in un modo o nell’altro ha sempre lasciato il segno. Il calcio però ha a sua volta lasciato altrettanti segni sull’attaccante argentino. Ce n’è uno in particolare che ancora oggi scuote molto il bomber sudamericano.
Gonzalo Higuain ha rilasciato da poco una lunga intervista alla tv argentina TycSports. In quest’occasione si è parlato molto della Seleccion. Sono stati affrontati diversi argomenti che ruotano attorno alla nazionale argentina.
Tra passato, presente e futuro. L’ex-attaccante di Napoli e Juve ha inquadrato Lautaro Martinez come suo degno erede per la casacca numero 9 ai Mondiale, poi ha parlato anche di Messi e di che rivoluzione sarebbe vederlo in MLS.
Tornando indietro nel tempo e ripensando ad alcuni momenti della sua carriera, Higuain non riesce a nascondere l’amarezza per un aspetto in particolare. “Il bullismo dei tifosi è una cosa seria – ha detto el Pipita – meme, insulti e prese in giro sembrano ormai naturali“.
Il centravanti in passato ha subito un trattamento non proprio tenero da diversi tifosi o ex-tifosi, che lo hanno spesso apostrofato andandolo a colpire sull’aspetto peso-forma. Una volta un tifoso argentino su Twitter lo definì addirittura “cimitero di cannelloni“.
Quello di Higuain è a tutti gli effetti un proclamo contro il bullismo: “milioni di persone ne soffrono e non lo comunicano, spesso bambini che non ne parlano per paura e poi prendono una decisione drastica – ha detto Higuain – il danno è irreparabile, a volte uccide. Penso a quanto tempo ho perso per colpa di queste cose e vorrei essere d’aiuto per chi le subisce. Trovo ingiusto aver vissuto 15 anni al top e non aver saputo reagire di fronte a insulti e mancanza di rispetto. Non posso più tollerarlo“.
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