Con Guglielmo Viviano, neoarrivato nel gruppo azzurro, la porta della Nazionale guidata da Roberto Mancini è davvero in “buone” mani
La Nazionale è attesa dagli ultimi due incontri di “Nations League“, venerdì 23 settembre contro l’Inghilterra, e lunedì 26 settembre, in trasferta, contro l’Ungheria. Per l’occasione il Ct Roberto Mancini ha lasciato a casa alcuni big in quanto, come spiegato dallo stesso Commissario tecnico in conferenza stampa ieri, “sono due gare e non volevo chiamarne tantissimi”.
Roberto Mancini, Ct della Nazionale (LaPresse)
Dei 12 esordienti di giugno, Gnonto, Pobega, Dimarco, Zerbin, Gatti, Cancellieri, Luiz Felipe, Frattesi, Ricci, Salvatore Esposito, Caprari e Scalvini, in sette hanno superato il “taglio” e quindi sono di nuovo agli ordini di Mancini dopo la convocazione per le prime quattro partite di “Nations League”.
Comunque, se è tutto da scoprire il contributo che questa infornata di giovani talenti saprà dare alla causa azzurra, una cosa è certa: la porta della Nazionale mai come in questo frangente è davvero in “buone“ mani, quelle di uno degli ultimi arrivati, Guglielmo Viviano.
Viviano cuore d’oro: ha vinto il Premio “Costruiamo gentilezza nello sport”
Il numero 1 in forza all’Empoli, infatti, ha vinto il Premio “Costruiamo Gentilezza nello sport“, nato dalla sinergia tra l’Ussi Toscana e l’Associazione “Cor et Amor”, per essersi contraddistinto per un nobile gesto come l’accoglienza di una famiglia ucraina, fuggita dagli orrori e dalle atrocità del conflitto che ancora infuria nella martoriata Ucraina.
Il premio “Costruiamo Gentilezza nello sport” viene riconosciuto ogni volta che emergono buoni esempi di pratiche gentili nello sport e sarà consegnato all’estremo difensore dell’Empoli e della Nazionale di Mancini il prossimo 22 settembre nel corso delle giornate dei “Giochi della Gentilezza”.
Dunque, un raggio di sole nel buio pesto di un calcio italiano che purtroppo si guadagna spesso la ribalta mediatica anche per gli inqualificabili episodi di intolleranza come i cori di discriminazione territoriale all’indirizzo dei napoletani.