Tra Napoli e Nazionale, Giacomo Raspadori si concentra anche su altri obiettivi personali: ecco cosa tormenta l’attaccante.
Giacomo Raspadori ha cambiato città, ha cambiato squadra, ha cambiato vita. Per questa nuova stagione, il calciatore della Nazionale italiana rappresenta il Napoli e ha già messo a segno due gol, di cui uno all’esordio in Champions League.
L’ex Sassuolo è entrato in sintonia con il gruppo azzurro, nonostante la spietata concorrenza e il salto di qualità in un club decisamente più ambizioso dei neroverdi. La piazza, tra l’altro, non permette troppi errori ai calciatori. Ma intanto, Raspadori ha già fatto breccia nel cuore dei napoletani, per il suo atteggiamento e la sua professionalità.
Giustamente chiamato in Nazionale da Mancini, Giacomo sta affrontando un momento della sua carriera complesso e importante. Ma il calcio non è l’unico problema della sua vita: infatti, c’è un ostacolo che presto dovrà affrontare.
Raspadori, in Nazionale niente relax: “Lo sto facendo in questi giorni”
Nel bel mezzo degli Europei, Giacomo Raspadori ammise di star studiando all’università. Tra una partita e l’altra, l’attaccante della Nazionale doveva concentrarsi anche sullo studio. La decisione di intraprendere la carriera universitaria di pari passo a quella sportiva deriva dalla volontà di crearsi un futuro alternativo al calcio. Un’idea saggia, ma allo stesso tempo coraggiosa, visti i numerosi impegni tra allenamenti, trasferte e competizioni.
Intanto, proprio dal ritiro di Coverciano, Raspadori ha svelato a che punto si trova della sua carriera universitaria. Il ragazzo classe 2000 studia per laurearsi in Scienze motorie, ma presto deve affrontare un esame. A rivelarlo è lui stesso nella conferenza stampa dal ritiro della Nazionale: “Ho un esame a ottobre, sto studiando anche in questi giorni – ammette Giacomo – Spero di laurearmi entro due anni. Bisogna darsi degli obiettivi anche in quello“.
Evidentemente, Raspadori sfrutta molto la pausa della Nazionale per studiare. Già lo scorso anno, durante gli Europei e tra una seduta e l’altra di allenamento, si concentrava sui libri universitari per superare anatomia. Ammirevole e diligente. Ecco perché Mancini e Spalletti adorano Jack.