Juventus, le crepe della crisi sono sempre più evidenti: al termine della partita con il Monza, scoppia il caso Bonucci. Gli scenari.
L’eco del Brianteo continua a risuonare nelle orecchie di Allegri: Monza ha frenato la Juve e ridimensionato l’allenatore che, ormai, non è così intoccabile come sembra. Arrivabene, Amministratore Delegato del club, ha allontanato l’ipotesi di un esonero: “C’è un lavoro di 4 anni da fare”. Parole che sembrano essere invecchiate malissimo dopo 24 ore dalla disfatta – anche se di misura – al cospetto di Berlusconi e Galiani. Inutile nascondere che il passo falso in casa di una neopromossa pesa, al netto delle motivazioni addotte da Allegri: l’assenza di alcuni titolari non può spiegare un calo del genere.
Gli schieramenti sulla carta erano chiari, sul campo è andata diversamente. Come non avrebbe dovuto secondo la Juventus. La dirigenza si è presa il suo tempo, ma ha chiesto un segnale ad Allegri: da dove arriva questa crisi? Capirlo sarà compito del tecnico, rimanendo in tema di “germi nello spogliatoio” citati da un altro ex Juve in contesti diversi ma non così distanti. Ognuno farà i conti con le proprie mancanze, ma il tecnico bianconero avrebbe già trovato il bandolo della matassa: si chiama Leonardo Bonucci. Il difensore – considerato uno dei senatori tra i bianconeri – sembra essere di nuovo nel mirino dell’allenatore.
Era già successo qualche anno fa, dopo un’accesa lite nello spogliatoio durante la finale di Champions League con il Barcellona: exploit che è costato al muro bianconero il passaggio al Milan. L’anno dopo è tornato all’ovile. Più o meno la stessa cosa successa ad Allegri che non si è dimenticato nulla: i rapporti – secondo La Stampa – sarebbero piuttosto tesi. Bonucci contro il Monza ha fatto anticamera: tutta la partita in panchina, senza il minimo accenno, nonostante il riscaldamento serrato.
Novità nelle gerarchie? Presto per dirlo, ma sicuramente tenere fuori l’ex rossonero è una posizione netta: nello spogliatoio potrebbero esserci varie correnti. Se Allegri vuole evitare l’esonero deve intercettare questi malesseri e canalizzarli anche con provvedimenti netti: è finito il tempo della carota, pra tocca al bastone. Allegri non scherza più, anche se in conferenza stampa era apparso sorridente: “Cerchiamo di vedere il lato positivo”, ha detto. “Altrimenti ci buttiamo giù dal grattacielo”.
Il futuro della Juventus, in effetti, prende la forma di un salto nel buio: serve un segnale netto, ma è impossibile capire dove porterà. In panchina Bonucci, ma non è la prima inversione di rotta tra i bianconeri: anche il rapporto con Di Maria sembra essere già logorato. La tensione, nello spogliatoio, si taglia a fette: “Dobbiamo ritrovare l’azzurro”, sottolinea Landucci, ma – di questi tempi – ritrovare la calma sarebbe già un lusso.
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