Il presidente della Lazio è concentrato sulle elezioni e sulla “sua” nuova vita in Molise ma non dimentica il rinnovo di Milinkovic
E’ preso e e concentrato per le elezioni del 25 settembre. Vuole diventare senatore a ogni costo e si sta impegnando tantissimo pur di riuscirci, tanto da prendere una casa in affitto in Molise (il collegio dove è candidato per Forza Italia) e stabilirsi per connettersi nel vero senso della parola con i residenti e dimostrare che quel che dice, poi lui lo fa per davvero.
Ma il presidente Claudio Lotito è un uomo di parola e, oltre ai molisani, nelle prossime settimane cercherà di accontentare e soddisfare un’altra specie di elettori, forse un po’ più speciali e particolari, i tifosi della Lazio. Come una specie di promessa elettorale anzi, qualcosa di più: il rinnovo di Milinkovic-Savic.
Per il patron della Lazio, forse, è più di una promessa elettorale. L’aveva detto che se il centrocampista serbo fosse rimasto nella capitale per mancanza di proposte serie e concrete si sarebbe mosso e avrebbe fatto il passo per cominciare a parlare col giocatore e con i suoi procuratori per trattare il rinnovo di contratto.
Milinkovic-Lotito, la promessa e l’appuntamento
Dovrà essere bravo, più del solito anzi, vista l’occasione dovrà anche superarsi, ma con lui niente è impossibile. Sergej Milinkovic-Savic ha il contratto in scadenza a giugno del 2024 e i procuratori del serbo aspettano di essere convocati per cominciare quanto meno a parlarne. Ma non è semplice perché sul giocatore le squadre non mancano, soprattutto ora che ad un anno e mezzo quasi dalla scadenza.
E uno come il “tuttocampista” della Lazio fa gola a tanti, a maggior ragione se la fine del contratto si avvicina sempre di più. Nel calcio essere ad un anno e mezzo dalla scadenza è una distanza pericolosa, per questo Lotito vorrebbe quanto meno avere un incontro per gettare le basi e trattare col giocatore e con i suoi manager.
I rapporti sono buoni e solidi, ma Lotito deve mettersi nella condizione di arrivare all’incontro con dei buoni argomenti. Per questo ha mandato avanti il direttore sportivo Igli Tare, l’unico in grado di trattare e trovare una breccia nella quale infilarsi e cercare aderenza. Non sarò facile, ma Kezman attende una chiamata per approdare nella capitale e gettare le basi di un rinnovo ricco, ma non facile.
E l’appuntamento, il primo incontro, è previsto durante la sosta, dove il procuratore del giocatore dovrebbe approdare nella capitale e incontrarsi con il dirigente albanese e gettare le base per un rinnovo che si preannuncia in salita. La Lazio è pronta anche ad allungare di un solo anno, magari inserendo pure una clausola rescissoria, con una cifra pattuita e concordata con lo stesso calciatore.
Per il momento Milinkovic prende uno stipendio di almeno 3 milioni di euro, Lotito sarebbe intenzionato a prolungare di un anno, fino a giugno del 2025, portando l’attuale stipendio a 3,5 milioni di euro come base fissa più bonus facilmente da raggiungere di circa 500.000 euro, praticamente lo stesso di Immobile. L’ingaggio non sarebbe un problema, ma la cifra da inserire per un’eventuale clausola, probabilmente sì.
L’entourage del serbo non vogliono superare i 25-30 milioni di euro, mentre la Lazio parte da una base minima di 50 milioni. Non resta che aspettare, ma nonostante sembra ci sia tanta distanza, c’è la volontà di chiudere da entrambe le parti. Ed entro la fine dell’anno, ben prima dei mondiali, chiudere ogni discorso ed entrare nel 2023 con Sergej blindato sul rinnovo, ma anche economicamente..