Ai Mondiali in programma in Qatar tra poco più di due mesi, succede anche che un paio di nazionali abbiano deciso di cambiare all’ultimo istante il loro CT
In Italia si parla sempre di panchine ballerine e a rischio. La Serie A è famosa per l’instabilità del ruolo di allenatore che risulta essere uno tra gli incarichi più incerti dello sport professionistico.
Per la verità la stessa cosa riguarda anche le Nazionali. Persino in un periodo come questo che vede le 32 squadre qualificate ai Mondiali prepararsi con largo margine di anticipo a una scadenza che sarà comunque storica, quella di Qatar 2022.
L’Italia, come noto, resterà a guardare. Neanche la magra consolazione di un CT italiano a guidare una squadra straniera. Perché anche Marco Rossi, con la sua Ungheria è rimasto fuori. E Mazzarri, in bilico fino all’ultimo per salire alla guida del Marocco, è stato battuto nella corsa alla panchina da Walid Regragui.
Gli italiani seguiranno da spettatori. Magari con un occhio ai giocatori che militano nel club del cuore. O a qualche passione speciale per le rappresentative straniere.
Tra i tanti casi sicuramente singolari di questa edizione dei Mondiali di calcio spicca il caso dell’Iran il cui commissario tecnico, il croato Dragan Skocic, è stato clamorosamente esonerato a cinque mesi dall’inizio dei Mondiali a causa di due sconfitte in amichevole.
Eppure Skocic aveva portato l’Iran alla fase finale del Mondiale con un cammino addirittura trionfale: 15 vittorie in 18 partite, primo nel girone eliminatorio davanti alla Corea del Sud. Stando ai si dice il tecnico croato avrebbe avuto un duro scontro con alcuni funzionari della Federazione che non gli avevano perdonato alcune riflessioni circa il rispetto del Ramadan.
Mondiali, il ritorno di Carlos Queiroz
L’Iran, per tre mesi, è rimasto senza guida tecnica. Ieri, clamorosamente, ha richiamato in panchina il portoghese Carlos Queiroz. che dunque tornerà ancora una volta ad allenare l’Iran in una fase finale di Coppa del Mondo dopo avere guidati il Team Melli sia nel 2014 in Brasile che nel 2018 in Russia.
L’accordo con Queiroz sarebbe stato siglato almeno un mese fa ma Skokic, impugnato il contratto che lo legava alla Federazione iraniana, minacciava di portare tutti in tribunale. E i tempi dell’annuncio sono slittati. Alla fine, dopo lunghe discussioni, le parti si sono messe d’accordo. E così, l’allenatore portoghese, ex del Real Madrid, torna in panchina a 69 anni.
“Sento di essere tornato a casa. Quando la famiglia ti chiama perché ha bisogno d’aiuto quello che fai è semplicemente presentarti e renderti utile” è stata la dichiarazione dell’allenatore portoghese che avrebbe firmato un contratto biennale.
Iran sesto mondiale, il terzo di fila
L’Iran farà il suo esordio contro l’Inghilterra nel Gruppo B il 21 novembre prima di affrontare Galles e Stati Uniti.
Queiroz aveva sfiorato la clamorosa impresa in Russia quattro anni fa. Gli iraniani pur battendo il Marocco e pareggiando con il Portogallo, furono eliminati di un nulla. Un solo punto in meno rispetto a Spagna e Portogallo.
L’Iran parteciperà alla Coppa del Mondo per la sesta volta e non è mai andato oltre la fase a gironi. Per Queiroz sarà la terza volta con il Team Melli che ha guidato per nove anni di fila tra il 2011 e il 2019 prima di assumere la guida di Colombia ed Egitto, che lo esonerò dopo le due drammatiche sconfitte con il Senegal che costarono ai Faraoni la finale di Coppa d’Africa e la qualificazione ai Mondiali, perse entrambe ai rigori.