Pogba sotto shock, è successo poco fa: terremoto che scuote anche la Juventus. Risultati clamorosi dell’inchiesta avviata due mesi fa
Il caso giudiziario che ha coinvolto, rischiando di travolgerlo, Paul Pogba, sta prendendo una piega a dir poco clamorosa. Una vicenda assurda, quasi surreale ma terribilmente vera che ha rischiato e rischia tutt’ora di minare la serenità del centrocampista della Juventus.
Vale la pena ricostruire brevemente una storia che va ben oltre il limite della follia e che scaturisce quasi certamente da una graduale ma inesorabile degenerazione nei rapporti familiari.
Qualche settimana fa Mathias Pogba, il fratello del Polpo, ha rivelato di essere a conoscenza di fatti tenuti nascosti sul fratello Paul, l’avvocatessa Rafaela Pimenta e su Kylian Mbappè.
Nelle ore successive si è scoperto che dall’inizio di agosto in Francia è stata aperta un’indagine per ‘tentativi di estorsione da parte di una organizzazione criminale’ nei confronti di Paul Pogba.
Dalle prime indagini è merso che il calciatore della Juventus sarebbe vittima di minacce e di tentata estorsione da parte del fratello maggiore e di alcuni amici d’infanzia.
Paul Pogba avrebbe confidato agli investigatori dell’Ufficio centrale per la lotta alla criminalità organizzata di essere stato ricattato da amici d’infanzia e due uomini incappucciati armati di fucili d’assalto. che secondo voci non smentite gli avrebbero chiesto la cifra monstre di 13 milioni di euro.
Caso Pogba, colpo di scena: arrestato il fratello del Polpo
Ora, a distanza di circa due mesi dall’apertura dell’inchiesta, gli inquirenti hanno ottenuto un primo risultato concreto: Mathias Pogba si è consegnato agli organi di pubblica sicurezza e adesso è in custodia cautelare.
Assieme a lui la polizia francese ha fermato altre tre persone. Sarebbero loro i principali sospettati del ricatto denunciato da Paul Pogba.
Su tutte queste persone pende un’ipotesi di reato molto grave: tentativo di estorsione aggravata dalla banda armata per la complicità delle persone coinvolte nel piano ordito e messo in atto per costringere il centrocampista campione del mondo a pagare i famigerati 13 milioni di euro.
Si tratta di una svolta potenzialmente decisiva, visto che l’intera banda è stata sgominata e dalle prime indiscrezioni sembra che alcuni di loro abbiano dato la propria disponibilità a collaborare con la giustizia.