Fabio Cannavaro ha raccontato un aneddoto su un giornata particolare, in cui a Napoli ha portato in gita un giovane davvero “speciale”.
Dopo tanti successi in Cina, Fabio Cannavaro ha deciso di tornare in Italia. Ancora oggi, però, da allenatore è a caccia di una panchina che possa rivelarsi stimolante per lui nel calcio europeo. Non a caso ha dichiarato di aver rifiutato già alcune proposte che non considerava interessanti.
L’impressione, tuttavia, è che sia questione di tempo prima di vederlo allenare nel Vecchio Continente. In cui sparsi, peraltro, ci sono alcuni degli storici compagni della Nazionale del 2006. L’esperienza sul campo di certo non gli manca. E da calciatore Cannavaro ha saputo fare da chioccia anche per i più giovani. In particolare, ha raccontato nel 2020 di una giornata vissuta con un ex compagno, poi diventato campionissimo, nella sua Napoli.
Cannavaro: “Mi diceva di portarlo a Napoli, e così si è innamorato”
Sono tantissimi i giocatori di alto livello con cui Cannavaro ha giocato, insieme o contro. Molti di loro hanno segnato la sua stessa generazione, diventando gli idoli dei ragazzi. Altri ancora sono diventati degli idoli oggi, dopo aver condiviso dei momenti da giovanissimi con l’ex capitano azzurro. Tra questi, ci si è trovato anche Zlatan Ibrahimovic, ai tempi del suo arrivo alla Juventus.
E tra i due il rapporto era più che ottimo, ha rivelato Cannavaro, con un aneddoto particolare: “Lui raccontava che veniva da un posto malfamato. Io rispondevo che tutte le città hanno lati negativi e positivi. Poi mi disse: ‘Quando vengo a Napoli mi devi far fare un giro per la città’. E quale miglior mezzo di una vespa per addentrarci nei vicoli di Napoli? Così si è innamorato: l’ho portato a Posillipo, a vedere il Golfo, che giornata! Poi sul lungomare e il giro allo stadio: si è divertito molto”.
Un episodio dunque molto divertente dunque, del giovane Ibrahimovic. Ed un’ulteriore dimostrazione di quanto lo svedese abbia sempre apprezzato l’Italia. A Napoli, in realtà, non ci ha mai giocato, pur raccontando di aver avuto qualche contatto. La città partenopea, però, ha evidentemente lasciato il segno anche su di lui.