Serie A, colpite Juventus, Lecce e Fiorentina: è disastro degli arbitri. Ora devono parlare al termine delle partite, i tifosi sono stufi
E’ stato un weekend arbitrale terribile quello che si è appena concluso in Serie A. Una due giorni pessima, che ha messo in luce tremende lacune di un sistema ricco di falle e dove gli errori hanno raggiunto vette inimmaginabili. Una serie di scelte inspiegabili, che hanno irreparabilmente condizionato i risultati finali delle partite.
Sviste madornali, errori di valutazione, mancati interventi e chi più ne ha più ne metta. Questa sesta giornata di campionato, che si concluderà questa sera con la sfida tra Empoli e Roma, verrà ricordata a lungo per la somma di sbagli madornali commessi dai direttori di gara e dai loro assistenti al VAR.
Se sabato, con Sampdoria-Milan, si pensava che l’arbitro Fabbri avesse condotto male il match con un’espulsione dubbia a Leao (primo giallo forzato) e un potenziale penalty non assegnato alla Sampdoria, quanto visto durante la domenica ha raggiunto la follia.
Il primo errore grave arriva da Bologna, con il secondo gol di Arnautovic convalidato nonostante un chiarissimo fallo di Kasius, che con il gomito colpisce la nuca di Martinez Quarta. L’azione andava immediatamente interrotta, ma il VAR non è potuto intervenire perché la decisione di Orsato veniva presa dal campo. Il fallo era evidente, per l’ira del ds della Viola Pradè.
Ancora più inspiegabile quanto avvenuto a Lecce, con Pairetto e Di Martino (campo e VAR) che non fischiano un calcio di rigore chiarissimo per fallo di mano di Molina sulla girata di testa di Colombo. I padroni di casa chiedono anche un altro calcio di rigore a gran voce nel post partita, ma quanto avvenuto al 72′ ha dell’incredibile.
Follia, invece, in Juventus-Salernitana, con l’arbitro Marcenaro che annulla il gol di Milik per un fuorigioco di Bonucci ritenuto attivo. Peccato che al VAR, Banti non si accorga della posizione di Candreva, che tiene in gioco tutti. Una delle chiamate errate più evidenti nella storia della tecnologia in campo.
Oggi, a pochi mesi dall’inizio del 2023, si chiede a gran voce che gli arbitri parlino in televisione. Da settimane è stata promessa una presenza di un portavoce negli studi RAI a fine partita, ma ancora non c’è nessuna traccia. I tifosi sono stufi e per evitare ore di polemiche, è necessario che i diretti interessati parlino e chiariscano la loro posizione.
Spiegare il motivo di una determinata decisione o ammettere le proprie colpe, renderebbe meno scandaloso un weekend calcistico macchiato in maniera troppo evidente da errori umani che hanno bisogno di una spiegazione in diretta.
Nel 2023, la serie A è stata definita dall’IFFHS (Federazione Internazionale di Storia e Statistica…
L’introduzione dell’intelligenza artificiale nel mondo dello sport sta cambiando profondamente i metodi di scouting e…
I sorteggi per l'Europa League e la Conference League hanno completato il quadro delle sfide…
Il sorteggio della Champions League 2024/25, tenutosi oggi a Nyon, ha segnato un cambiamento significativo…
Antonio Candreva, l’ultimo baluardo della Salernitana è pronto a dire addio al club campano. Un…
Paulo Dybala ribadisce il proprio no all’Arabia, tra decisioni familiari e sogni di Nazionale. È…