Thiago Motta è il nuovo allenatore del Bologna: per l’occasione abbiamo ripescato alcuni episodi davvero curiosi della sua carriera.
E alla fine arriva… Thiago Motta. Sarà l’eroe del Triplete il prossimo allenatore del Bologna dopo l’esonero di Sinisa Mihajlovic. L’ex centrocampista torna così in panchina dopo l’ottima salvezza raggiunta lo scorso anno con lo Spezia, che non è bastata per ottenere la riconferma. Ora avrà un compito difficile: entrare il prima possibile nella testa dei suoi nuovi giocatori e fare subito punti, dopo cinque giornate senza vittoria per i rossoblù.
La dirigenza ha scelto, come il suo predecessore, un uomo di campo. Che conosca bene i meccanismi di una squadra di Serie A, anche dentro lo spogliatoio. D’altronde, anche da calciatore, Thiago Motta ha saputo essere leader, lottando per i propri compagni e dando vita alle scene davvero particolari, specialmente in sfide difficili contro la Juventus di Gianluigi Buffon o contro Ibrahimovic.
Con Ibrahimovic, in realtà, non si può dire che il rapporto non fosse buono, altrimenti i due non avrebbero trascorso quattro anni insieme al Paris Saint-Germain, dal 2012 al 2016 (anno dell’addio dello svedese). Da rivali, però, le cose erano diverse. Perché i due si sono dati battaglia anche nei derby tra Inter e Milan, quando Ibra vestiva rossonero.
Ed il clima caldissimo portava a delle accese discussioni, che rischiavano sempre di finire male con il bomber milanista. Proprio quest’ultimo, ha ricordato una volta Thiago Motta, arrivò a rivolgergli una sorta di minaccia che sfociava anche nella vita privata: “Ti aspetto fuori scuola dei nostri figli“. Ma a Parigi, poi, i due si sono capiti: “Ho imparato ad apprezzarlo. È uno che come me difende il gruppo, anche l’ultimo dei ragazzi“.
È finita tutto sommato bene anche una storia non esattamente bellissima con Buffon, ha confessato Thiago Motta. Il riferimento è ad uno Juventus-Inter della stagione 2009/10, in cui tra i due ci fu uno scontro in campo accesissimo, nel quale l’italo-brasiliano rivelò di aver avuto paura. In seguito, però, c’è stata anche la riappacificazione: “Mi telefonò e gli chiesi scusa. Con lui c’era un bel rapporto”.
Insomma, un giocatore a cui lo spirito combattivo non è mai mancato. E chissà se, come faceva in maniera incredibile anche Mihajlovic, Thiago Motta riuscirà a trasferirlo al suo Bologna, che ora cerca una nuova identità. Nelle zone calde della classifica, però, la parola d’ordine è sempre la stessa: lottare.
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