I tifosi hanno chiesto sui social l’allontanamento di Simone Inzaghi dalla panchina dell’Inter. Beppe Marotta ha spiegato la posizione del club
La sconfitta contro il Bayern Monaco, arrivata pochi giorni dopo lo stop nel derby contro il Milan, ha scatenato la rabbia dei tifosi dell’Inter. Sui social sono esplose le polemiche e l’hashtag “Inzaghi out” è diventato popolarissimo. Segno che in tanti, a caldo, hanno affermato di volere l’esonero di Simone Inzaghi.
Della sconfitta, ma soprattutto della situazione attuale dell’Inter ha parlato Beppe Marotta a Sky Sport. L’amministratore delegato dei nerazzurri ha intanto sottolineato come ormai il calcio italiano sia in una posizione di seconda fila in Europa.
Non c’è solo da considerare lo strapotere ormai consolidato della Premier League, ha detto, ma anche le superiori possibilità di spesa delle squadre inglesi e tedesche. Ma questo, ha subito aggiunto, “non deve diventare un’alibi per la sconfitta”.
Marotta comprende l’ansia che si è creata all’interno dello spogliatoio e intorno alla squadra. Ma la preoccupazione attuale per i risultati che non soddisfano, ha detto, “non deve portare ansia o paura, ma un’analisi approfondita e il coraggio di fare scelte importanti”.
Marotta, il messaggio per Inzaghi: la verità sul futuro dell’Inter
“L’allenatore è il gestore di un gruppo, deve utilizzare nel migliore dei modi la rosa, che è di qualità, in base alle indicazioni degli avversari e degli allenamenti” ha detto Marotta, che nell’intervista a Sky ha confermato la piena fiducia a Simone Inzaghi.
“Noi siamo l’Inter, serve maggiore accortezza da parte di tutti. Dobbiamo onorare la maglia nel migliore dei modi e crederci fino in fondo perché la stagione è appena iniziata” ha spiegato.
L’ad nerazzurro non cerca la polemica ma nemmeno si rifugia negli alibi. L’assenza di Lukaku non può essere, dice, un fattore che assolve la squadra. “Il calcio si gioca in undici, non bisogna mai poggiare le proprie aspettative su un giocatore solo, ma sulla squadra – ha concluso -. Puntiamo allo scudetto, la seconda stella è un obiettivo realizzabile. Il valore degli avversari non ci deve destabilizzare né spaventare“.