Questo pomeriggio la Nazionale femminile gioca contro la Romania la sua ultima partita delle qualificazioni ai Mondiali di Australia e Nuova Zelanda
La delusione per un Europeo complicato e non molto fortunato è alle spalle. L’Italia del calcio femminile è ripartita battendo la Moldova 8-0 a Chisinau. E ora è a un passo dalla qualificazione al Mondiale di Australia e Nuova Zelanda del prossimo anno.
Per un paese che dopo la vittoria del Mondiale maschile del 2006 non ne ha mai azzeccata una è una soddisfazione non da poco. Perché non era mai accaduto che le Azzurre conquistassero la fase finale di un Mondiale per la seconda volta consecutiva.
Magari la cosa non farà notizia. Ma fa pensare. Perché il calcio femminile nel nostro paese si sta dimostrando una realtà in crescita in termini di iscrizioni, pratica. Ma anche di risultati.
La giornata di oggi sarà decisiva, non solo per l’Italia ma per molte squadre che non hanno ancora conquistato la matematica certezza dell’accesso ai Mondiali. Come per la squadra maschile anche quella femminile deve fare i conti con la Svizzera. Ma stavolta i conti tornano.
L’Italia è in testa al proprio girone, il Gruppo G, con due 24 punti in nove partite. Una sola sconfitta, forse evitabile, certo non molto fortunata, proprio contro la Svizzera, nello scontro diretto del novembre scorso. Da allora le cose sono completamente cambiate. L’Italia ha chiuso in crescendo con quattro vittorie da pallottoliere archiviando la sconfitta di Palermo come il passo falso di una giornata storta.
Italia in campo con la Romania, già superata agilmente in trasferta e sempre battuta in passato. Si gioca a Ferrara alle 18.30 (diretta RAISport HD, canale 58). Le Azzurre, prive di Linari, vittima di un problema muscolare, devono vincere per chiudere definitivamente i conti. In caso di parità e di vittoria contestuale della Svizzera che gioca contemporaneamente in casa con la Moldova, si conta la differenza reti che è a vantaggio delle Azzurre (+36 contro +25).
Il che significa che le elvetiche dovrebbero sperare in una sconfitta dell’Italia. O quanto meno in un pareggio ma vincendo con dodici gol di scarto. I conti tornano. Ma non sono ancora chiusi. Manca un’ultima vittoria. Quella decisiva.
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