La Juventus torna ad affrontare il PSG per la prima volta dalla Supercoppa 1997. A Parigi finì in goleada
La Juventus torna a Parigi per la prima volta dal 1997. Quella fu una notte di gloria e spettacolo, una delle migliori espressioni della Juve di Marcello Lippi.
E’ la sfida di andata della Supercoppa Europea, che quell’anno si gioca a gennaio e in doppia sfida: andata a Parigi, ritorno in Italia, sul neutro di Palermo. La Juve aveva conquistato la Champions League nella finale dell’Olimpico di Roma contro l’Ajax, il PSG era da poco diventato il primo cub francese a vincere la Coppa UEFA, in finale contro il Rapid Vienna.
I bianconeri possono vantare una tradizione ampiamente positiva contro il PSG. La prima trasferta a Parigi risale alla Coppa delle Coppe 1983-84. Finisce 2-2, gol di Boniek e Cabrini per la Juve che a fine stagione vincerà il trofeo in finale sul Porto.
La seconda sfida risale al secondo turno della Coppa UEFA 1989-90. Stavolta finisce 1-0 per la Juve: decide il minuto portoghese Rui Barros. Anche in quell’occasione, a fine stagione i bianconeri conquisteranno il titolo battendo in finale la Fiorentina che aveva già venduto Roberto Baggio ai viola.
E’ proprio Baggio a firmare la doppietta decisiva al Parco dei Principi nella semifinale della Coppa UEFA 1992-93, vinta manco a dirlo dalla Juve in finale contro il Borussia Dortmund.
I tifosi fischiano i due francesi della Juventus, Didier Deschamps e Zinedine Zidane. Ma questo non basta a destabilizzare i bianconeri. Dopo quattro minuti Ngotty e Guerin non riescono a liberare su un cross di Di Livio: segna Porrini. E’ solo l’inizio di una partita senza storia.
Seguono un’autorete di Ngotty, il gol di Ferrara su cross di Zidane e il tap-in di Padovano dopo un involontario quasi autogol di Guerin. E questo solo a fine primo tempo. Il gol del brasiliano Raí è solo una parentesi. Nel finale Attilio Lombardo e Nicola Amoruso completano il 6-1.
Ma Jimmy Algerino, difensore di quel Paris Saint-Germain, ricorda soprattutto la prestazione di Alessandro Del Piero, che peraltro segnerà due gol nel 3-1 della Juventus al ritorno.
“Dei giocatori in campo nella Juve quel giorno, quello che ricordo di più è Del Piero – ha detto in un’intervista al sito del canale Eurosport nella sua versione francese -. Quella era una squadra con grandi qualità tecniche, fisiche e atletiche. Ero entrato in campo con l’idea di dover marcare Del Piero perché giocava dal mio lato. Ma quando aveva il pallone era rapidissimo, orientava i passaggi in modo molto efficace. Era quasi ingiocabile, ci costringeva a difendere all’indietro. Per me allora il suo livello era molto superiore a quello di Zidane, che dopo avrebbe raggiunto quel grado di eccellenza”.
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