Dopo il summit con i vertici della società rossobù e visti i risultati deludenti, i dirigenti e l’allenatore hanno deciso di lasciarsi reciprocamente
Ora è ufficiale: Sinisa Mihajlovic non è più l’allenatore del Bologna. Erano giorni che si parlava di questa possibilità anche perché il patron del club Joey Saputo non era rimasto soddisfatto con le prime cinque giornate e dopo un ricco mercato, con appena 3 punti in cinque partite. la delusione arriva soprattutto per i pareggi interni con Verona e Salernitana.
Da considerare anche le due sconfitte con Lazio e Milan, ma quelle erano state tollerate, considerata la forza dell’avversario. E’ stato decisivo il faccia a faccia avvenuto nella capitale con i dirigenti rossoblù che hanno comunicato l’esonero al tecnico serbo, senza aver alcun ripensamento. Una decisione rapida e glaciale da parte del numero uno della società.
Si chiude così una telenovela iniziata nell’immediato post-partita di La Spezia, quando il pareggio contro i liguri aveva spalancato le porte alla fine del rapporto con Sinisa. Era stato lui stesso a rendersene conto, anche se non aveva avuto alcun sentore. Da non dimenticare i vigliacchi insulti che sono stati rivolti alla stesso Mihajlovic via social, proprio dopo i risultati deludenti di questi ultimi giorni con Salernitana e Spezia.
Ora, naturalmente bolle il pentolone con i nomi dei possibili sostituti. Come spesso avviene in questi casi, la rosa ipotetica è ampia, ma il cerchio pare essersi stretto su Roberto De Zerbi che freme per rientrare nel giro dopo la toccante e turbolente esperienza in Ucraina e il tecnico romano Claudio Ranieri, due profili assai diversi tra loro, ma ugualmente apprezzati.
Sale De Zerbi, stazionario Ranieri, occhio a Paulo Sousa
A Casteldebole. Il nome di De Zerbi è quello più gettonato, ma l’ex tecnico di Sassuolo e Shakhtar Donetsk non prende poco d’ingaggio, soprattutto dopo quanto aveva pattuito in Ucraina, ben 2,2 milioni di euro. Uno stipendio che il Bologna non sembra in grado di garantire, ma Saputo ci vuole provare.
Sorte simile per Claudio Ranieri, un vero e proprio usato sicuro, anche perché l’ex allenatore di Roma, Chelsea, Leicester e Sampdoria, solo per citarne alcune, quando prende una squadra in corsa, spesso e volentieri riesce ad ottenere dei buoni risultati. Più defilato, almeno per il momento, il portoghese Paulo Sousa, il tecnico che dal 2015 al 2017 ha guidato la Fiorentina e lo scorsa stagione il Flamengo.
Sousa, ad inizio campionato è stato intercettato nella tribuna del Dall’Ara e nove giorni fa era al Meazza nella notte di Milan-Bologna, ma anche a Bergamo per vedere Atalanto-Torino. Per sua stessa ammissione era in giro per l’Italia solo per aggiornarsi, ma non si sa mai. In più, e questa è la verità, gode della stima di alcuni dirigenti rossoblù, che in queste ore si interrogano sul da farsi. In ballo anche Thiago Motta, ma lui ora è davvero defilato più di tutti.