Feyenoord, tutte le strade portano a Roma: gli olandesi torneranno nella Capitale, ma stavolta affronteranno la Lazio di Sarri.
“La Roma sì e il Feyeno”, questa la colonna sonora di un’estate per le strade della Capitale. Motivato che anche gli olandesi hanno imparato – loro malgrado – dopo la sconfitta a opera della Roma maturata in Conference League: la squadra fallisce una finale UEFA, torneo che arriva in Italia. Una coppa che sa di storia e quella ferita ancora aperta: Zaniolo saluta, il Feyenoord non ringrazia e segna Roma con una ideale X sulla cartina.
Tutte le strade, però, la storia lo insegna, portano nella Capitale. Gli olandesi, infatti, dovranno tornare all’ombra del Colosseo per affrontare la Lazio di Sarri. Altro crocevia importante: stavolta di mezzo c’è l’Europa League. Il club di Arne Slot è considerato tra i più insidiosi e la ragione non è solo la storia recente. Anche se il mordente, per cercare di rendere pan per focaccia, dopo una finale persa resta.
Feyenoord, peccato Capitale: dopo Mou, ora tocca a Sarri
Cambiano i colori, dunque, ma non le ambizioni: il club olandese, che comunque fino in fondo a una competizione l’anno scorso ci è arrivato, ha capito di potersela giocare con tutti. Questo ha fatto sì che determinati investimenti sul mercato infoltissero una rosa di per sé già competitiva e l’allenatore potesse plasmare ulteriormente la sua idea di gioco attraverso una vera e propria “rivoluzione” tra entrate e uscite.
15 acquisti per 6 cessioni, senza contare gli svincolati: Sandler, Toornstra, El Bouchatoaui. Un vero e proprio rinnovamento che passa anche – e soprattutto – dalla tattica: giocatori più fisici per una manovra avvolgente, l’età media abbassata per alzare ulteriormente le aspettative e migliorare di condizione.
Quel che serve nei palcoscenici europei di un certo spessore: lo stesso che porta Quinter Timber, 21enne cresciuto nelle giovanili dell’Ajax, arrivato dall’Utrecht. Arne Slot sta provando a far emergere le sue qualità e per Sarri potrebbe essere una vera e propria spina nel fianco, in quello che si presenta a tutti gli effetti come un 4-2-3-1 dal grande potenziale offensivo. Bijlow; Geertruida, Trauner, Hancko, Bjorkan; Kokcu, Timber; Walemark, Szymanski, Dilrosun; Danilo. La formazione titolare è a trazione offensiva, con Danilo vecchia conoscenza. Roma non ha dimenticato il Feyenoord, ma neppure il Feyenoord ha dimenticato Roma.