In questo avvio di campionato ci sono stati più giocatori del solito che hanno riportato noie muscolari, quasi il 30% in più della passata stagione
Un anno strano, una stagione anomala. Tanti volte in questo periodo soprattutto, si sono sentiti discorsi del genere, anche perché non è mai successo di vivere un mondiale durante i campionati e le coppe. Ma è altrettanto vero che non è mai accaduto di vedere così tanti infortuni ad inizio stagione.
Rispetto allo scorso anno, pare che ci sia una percentuale preoccupante, ovvero tra il 25-30% in più dell’inizio del campionato scorso. Ma la cosa paradossale è che non sta succedendo solo in Italia, ma anche in Spagna, dove pare sia del 15-20% in più, in Germania, dove stiamo oltre il 20%, e anche in Inghilterra dove siamo anche qui al 30%. Per capire l’anomalia abbiamo fatto qualche domanda al Professor Pino Capua, chirurgo ortopedico e membro della commissione medica della Federcalcio.
Professor Capua, ma ha visto quanti infortuni in questo avvio di stagione?
“Purtroppo sì, e naturalmente nella mia risposta sono compresi quelli di natura muscolare, non certo i traumatici”
Ma come mai? E il dato che sorprende è che anche nel resto d’Europa sembra essere la stessa cosa…
“Mi lasci fare questa doverosa premessa perché qui spesso, quando succedono queste cose a catena, si tende a dare la responsabilità ai preparatori, cosa sciocca, anche perché sono professionisti esemplari che studiano e lavorano su un campo complicato, ma ognuno di loro sa bene quello che fa e come lo fa. E il fatto che succeda in altri paesi ha un’unica spiegazione, nel senso che non è proprio una coincidenza”
In che senso, si spieghi, per favore.
“E’ una stagione anomala e assai particolare e molto complicata perché c’è il mondiale e proprio per questo motivo sarà una stagione di studio per tutti questi professionisti che preparano gli atleti e davanti a loro hanno un compito arduo e complicatissimo, visto che dovranno fare una preparazione a breve e lunga scadenza”
Sarà tutto più complicato quindi.
“Ripeto sarà una stagione di studio perché un mondiale in mezzo all’anno, con i campionati e le coppe che si fermano e poi riprendono, non è mai accaduto. E, da medico, spero anche sia l’ultima volta perché questi ragazzi avranno delle sollecitazione dal punto di vista fisico e muscolare pazzesco”.
Infatti sembra ci siano giocatori che ne hanno risentito.
“Si sospettava che poteva succedere, per questo i medici e i preparatori che lavorano con le squadre hanno davanti un compito non semplice. Verranno fatte delle riflessioni, anche in base a ciò che accade, verranno fatte preparazioni mirate a lunga scadenza a breve scadenza, considerato che i campionati si fermano e non è mai successo”
Ma potrebbe esserci un modo per rimediare in corsa?.
“Non c’è un modo per ovviare, magari per arginare e studiare le cose in manera diversa, ma tutto verrà fato in corsa, non che non ci sia stata programmazione, certo che c’è stata, ma poi gli atleti rispondono i maniera differenziata. Ora si è fatta una preparazione, poi ci si ferma e non tutti andranno, poi a gennaio si ripartirà, ma occhio a un aspetto…”
Quale?
“Ognuno ha il suo metodo di lavoro, ogni squadra ce l’ha, poi ci saranno i mondiali e ogni nazionale lavora in base a quelli che sono i principi dettati dal preparatore di ogni nazionale. Immagino, e spero, che i preparatori delle varie nazionali si mettano in contatto con le squadre anche per capire che tipo di lavoro è stato fatto. In Italia questo viene fatto da ogni squadra proprio perché ci sono professionisti”
Certo è dura pensare ad un lavoro del genere…
“Ma dovrà essere fatto, anche per non vanificare quanto è stato programmato dalle squadre, ma non solo italiane. Pensate ai giocatori che cominciano il campionato, poi vanno al mondiale, si rimettono a fare un lavoro diverso e poi dovranno tornare nelle loro squadre. E qui non è come in estate che, piano piano, poi si ricomincia e ci sia llinea con il resto della squadra. Qua torni e devi tornare subito a fare campionato e coppa. Subito sollecitazioni importanti. Stiamo parlando di sport, ma anche di scienza, i preparatori mica improvvisano, lavorano e studiano e si aggiornano sempre”
Viene da pensare che quasi non conviene fare i mondiali.
“No quello no, certo chi non li fa o chi ha meno giocatori impegnati, magari potrebbe avere dei piccoli vantaggi. Magari le squadre italiane potrebbero avere un vantaggio in più nelle coppe rispetto alle altre, chissà. Minimo ma c’è. Chi va ai mondiali risentirà dello sforzo atletico. I giocatori che torneranno dai mondiali saranno penalizzati, risentiranno di più, su questo non ho tanti dubbi”
Un lavoro massacrante, a vederla così, anche e soprattutto per gli atleti.
“In quel periodo tra l’andare via, il tornare e rimettersi subito a correre tra squadra di club e nazionale e poi ancora squadra di club potrebbe esserci un po’ di confusa e anche un po’ complicata la situazione nella gestione, anche perché nei mondiali potranno esserci pure lì degli infortuni. Saranno nel casino più totale, speriamo bene”.
Anche le squadre italiane che ne hanno di più dovranno stare attente…
“Beh, sicuramente avranno studiato anche questo tipo di situazione, adesso non so quanti e quali squadre siano , ma le squadre in questione dovranno valutare bene come fare e come procedere”
I giocatori potranno risentirne parecchio dallo sforzo e dall’andare sempre al massimo. Un mondiale è sempre un mondiale…
“Dal punto di vista fisico sono sottoposti a dei rischi incredibili, ma saranno protetti dalla qualità del professionista che li allena e lin ha allenati, almeno io parlo per quelli italiani che conosco. Di sicuro non è che passano dallo scarpellino all’ingegnere. Ci sarà la difficoltà nel valutare l’intensità degli impegni. Anche per loro sarà un campo nuovo, ma è normale che sia così”
Sarà un mondiale strano anche da questo punto di vista.
“Chissà, forse per la prima volta potrà andare avanti una nazionale che non ha tanti giocatori impegnati in competizioni massacranti. Potrebbe esserci davvero una sorpresa, con una nazionale che ha giocatori che giocano nel paese di appartenenza o ne abbia il più possibile. Questo potrebbe anche essere un vantaggio”