Erling Haaland ha segnato la sua seconda tripletta in pochi giorni al Manchester City rispondendo alle critiche di inizio stagione di Aguero
Dopo la Community Shield, la classica sfida fra la vincente della Premier League e della FA Cup che inaugura la nuova stagione del campionato inglese, Sergio Aguero aveva criticato Erling Haaland.
Passato al Manchester City di Guardiola nel grande affare dell’estate, il norvegese non aveva inciso e i Citizens si erano arresi al Liverpool di Klopp, l’allenatore con più vittorie contro “Herr Pep”.
“E’ abituato al campionato tedesco, è arrivato Van Dijk e gli ha detto ‘benvenuto in Premier League” diceva Aguero. Ma dopo cinque partite con la nuova maglia, il giudizio è ben diverso.
Dopo quella di sabato scorso, Haaland ha aggiunto un’altra tripletta. Ha contribuito al 6-0 interno sul Nottingham Forest con tre gol in 38 minuti. Ed è già a quota nove reti in cinque presenze.
Il suo rendimento ha già messo a tacere i tanti convinti che, visto il suo modo di attaccare la profondità in campo aperto così lontano dal modo di occupare il campo delle squadre di Guardiola, il suo adattamento sarebbe stato lungo e complesso.
Certo, è ancora presto per prevedere se questi saranno fuochi fatui che non lasciano cenere o i primi segnali di una rivoluzione di successo. In principio i suoi movimenti non sembrerebbero compatibili con quelli del resto della squadra secondo la visione di Guardiola.
Haaland è un attaccante da lanciare in campo aperto, devastante in area di rigore. Il City gioca e risale il campo attraverso il possesso e il fraseggio stretto. Cerca il gioco corto, non proprio il punto di forza del norvegese.
Ma la sua fluidità con e senza palla lo rendono devastante anche al Manchester City. Contro il Nottingham Forest ha resistito a un avversario che gli tirava la maglia in occasione del primo gol, e ha valorizzato il cross di Foden. Ha raddoppiato avventandosi su un pallone sporco in area dopo un’azione tutta di prima. Poi si è trovato al posto giusto nel momento giusto per raccogliere l’appoggio indietro di John Stones e ha firmato la seconda tripletta in pochi giorni.
Ha dimostrato per ora che Guardiola aveva ragione quando diceva che la sua squadra aveva bisogno di un giocatore in grado di capitalizzare di più le azioni d’attacco. Haaland lo ha ripagato della fiducia e ha eguagliato Aguero. Anche l’argentino, infatti, aveva segnato nove gol nelle prime cinque presenze con la maglia del Manchester City.
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