La Juventus ed in particolare il suo allenatore, Max Allegri, sono stati fatti oggetto di un’accusa piuttosto netta sulla politica del club.
La Juventus non sta vivendo un momento “mediaticamente” felice. Dopo la bufera social sulle immagini di Nedved diffusi nelle ore scorse, un altro scossone turba la serenità bianconera. Stavolta se non altro la natura della polemica è prettamente sportiva. Neanche il tempo di godersi la prestazione convincente contro la Roma che ecco un nuovo attacco. Il destinatario principale sembrerebbe proprio essere Max Allegri, ma il giudizio è su tutta la politica del club.
La Juventus ha operato sul mercato in maniera piuttosto “rumorosa”. I colpi bianconeri, al netto degli infortuni, sono stati un messaggio molto chiaro alla Serie A: la Vecchia Signora ha intenzione di ritornare a competere ad altissimi livelli. Non potrebbe essere altrimenti del resto dopo gli innesti di Pogba, Di Maria, Kostic e quello che sembra l’ormai imminente arrivo di Paredes.
Se sul fronte entrate i tifosi non possono lamentarsi, la società non può però essere entusiasta di come sia andata la questione cessioni. Troppi giocatori tra quelli che erano stati etichettati come “esuberi” infatti non sono rimasti a Torino. Questo aspetto ha logicamente complicato la vita alla dirigenza sul fronte ingaggi, ma anche ad Allegri per quanto concerne le scelte.
La Juventus “non è un club per giovani”
Scelte obbligate dunque per Max Allegri, che si vede quindi costretto a rivedere alcuni piani specialmente su una certa tipologia di giocatori, i giovani. L’accusa principale viene mossa da Andrea D’Amico, procuratore di Nicolò Fagioli.
Il centrocampista 21enne andrà con ogni probabilità alla Cremonese, ma il suo agente ha l’amaro in bocca e non ne fa mistero ai microfoni di RaiSport. “Speravamo di restare alla Juventus, ma questo club sacrifica i giovani – ha detto D’Amico – un bravo allenatore dovrebbe investire e valorizzare sui giovani talenti“. La formula con cui Fagioli, che comunque resta un pupillo di Allegri, dovrebbe comunque essere quella del prestito secco.