Sono passati dieci anni dalla serata del rigore di Maicosuel, che ha condannato l’Udinese: oggi, la vita del brasiliano è cambiata totalmente.
È il 28 agosto del 2012. L’Udinese si gioca il preliminare di Champions League contro il Braga. All’andata è finita 1-1, ma pure al ritorno. Neanche i supplementari bastano, si va ai rigori. Ed il resto, è storia (da incubo, per i tifosi friulani). Per il terzo rigore, dopo i primi due segnati, Francesco Guidolin sceglie Maicosuel Reginaldo De Matos, detto “O’ Mago”.
Il brasiliano è appena arrivato ad Udine, e si è presentato anche bene. Quella sera, però, qualcosa va storto: il cucchiaio che il sudamericano prova è sghembo, e il portiere dei portoghesi (che curiosamente si chiama come il bomber di oggi dell’Udinese, Beto) rimane fermo, ritrovandosi la palla in mano. L’errore, poi, si rivela fatale: il Braga segna tutti i rigori e vola in Champions League. L’Udinese e Maicosuel sprofondano nel baratro.
Da quel giorno, oggi, sono passati esattamente 10 anni. Tante cose sono cambiate: la squadra friulana è ancora in Serie A, ma la zona europea è un lontano ricordo. Maicosuel ha lasciato l’Italia due anni dopo quella serata maledetta. Oggi ha 36 anni, ma la sua carriera non è andata esattamente come avrebbe sognato.
In Serie A, il calciatore classe 1986 collezionerà 39 presenze, condite da 5 reti. La sua avventura si concluderà male all’Udinese. Per sua fortuna, però, arriverà la chiamata di un club prestigioso in Brasile: l’Atletico Mineiro. Lì vincerà una Coppa del Brasile da protagonista, ma di riconquistarsi un contratto pesante in Europa proprio non se ne parla. E dopo una sola stagione, qualcosa si rompe, e Maicosuel inizia a vagare.
L’Atletico Mineiro lo manda in prestito per un anno. Al ritorno, dopo un altro, però, non si impone. Per sua fortuna, nel 2017, c’è ancora chi crede in lui: è il presidente del San Paolo, Leco. Durante la trattativa, gli altri membri della dirigenza cercheranno di dissuadere il presidente dal completare l’acquisto. Che alla fine si concretizzerà, ma lasciando l’amaro in bocca alla società. Solo otto presenze ed un gol, tanto che Leco darà la colpa allo staff medico per il suo scarso rendimento.
Da quel momento, il vuoto più totale. Alla fine della stagione 2017-2018, il San Paolo lo scarica. Maicosuel farà quindi metà stagione al Gremio, poi nel 2018-2019 tornerà al Paranà, squadra in cui aveva iniziato la propria carriera. In totale, però, solo nove partite in quell’anno e mezzo.
E dal 2019, oggi, l’ex Udinese non ha più trovato alcun club che lo volesse. Nel suo cuore c’è il Botafogo, alla quale si è proposto senza essere ascoltato. E pensare che l’Udinese, che di colpi negli ultimi anni ne ha sbagliati davvero pochi, lo aveva inseguito per moltissimo tempo. Ma non è andata secondo i piani, e quella sera del 28 agosto potrebbe aver segnato definitivamente in negativo la storia calcistica di Maicosuel, soprannominato “O’ Mago”.
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