Dopo gli scontri della vigilia 26 tifosi della Fiorentina sono stati fermati dopo gli scontri con i sostenitori del Twente. Gli sviluppi della vicenda
La festa per il passaggio alla fase a gironi di Conference League non è completa per la Fiorentina. Alla vigilia della sfida di ritorno del preliminare contro il Twente a Enschede, in Olanda, ventisei tifosi viola sono stati fermati dopo scontri e tafferugli con i sostenitori di casa.
Durante la partita, i tifosi della Fiorentina nel settore ospiti hanno deciso di rimanere in silenzio per 26 minuti, uno per ognuno dei sostenitori fermati dalla polizia. Poi dal settore è partito un petardo che si è sentito in tutto lo stadio. La partita è stata brevemente interrotta, ma non ci sono state conseguenze.
Nel finale, poi, i tifosi del Twente hanno iniziato a lanciare bicchieri di birra in campo anche verso la panchina della Fiorentina. “Non è stato giusto questo comportamento, ma è veramente inaccettabile il lancio di due petardi da parte dei tifosi viola” ha detto dopo la partita l’allenatore del Twente Ron Jans.
Twente-Fiorentina, la richiesta del sindaco per i tifosi arrestati
La situazione dei ventisei tifosi della Fiorentina fermati a Enschede non si è ancora risolta. Per questo, si è mosso anche il sindaco di Firenze Dario Nardella. In una mail inviata al suo omologo di Enschede, riportano le agenzie di stampa, il primo cittadino di Firenze ha richiesto più informazioni sulla vicenda. Nardella ha anche chiesto che venissero rilasciati i tifosi italiani non direttamente coinvolti negli scontri.
Dopo la partita, secondo quanto riportano le agenzie di stampa, i tifosi sarebbero stati fatti ripartire verso l’Italia con un foglio di via. Alcuni di loro avrebbero denunciato di essere stati aggrediti all’esterno del loro albergo.
“Complimenti ai ragazzi della Fiorentina. Inqualificabile il comportamento di alcuni tifosi e dell’allenatore del Twente – ha scritto Nardella su Twitter -. Le autorità locali di Enschede devono garantire l’ordine pubblico, ma no a provvedimenti arbitrari o ingiustificati contro i nostri concittadini”.